Lettere al Direttore
18 Aprile 2025

Carenza infrastrutturale della provincia ferrarese

di Redazione | 3 min

Gentile Direttore,

come lei sa, questa provincia da tantissimi anni sconta un grave deficit di infrastrutture che ha origini dall’immediato dopoguerra. In tutti questi decenni non c’è mai stata una classe dirigenziale e soprattutto politica che abbia favorito la creazione di infrastrutture viarie, industriali, commerciali ed economiche che potessero arricchire il tessuto economico-produttivo del nostro territorio provinciale.

Inutile ripetere il solito ritornello relativo alle eterne gravi carenze quali ad esempio la penosa Superstrada che tutto è oramai fuorchè una superstrada ove quel carozzone statale chiamato Anas e la Regione non hanno mai preso realmente di petto la situazione per renderla una moderna arteria a grande scorrimento che la colleghi degnamente alla SS. Romea.

Altra degna “favola” è rappresentata dalla Cispadana ove è da anni (!!!) che l’Autobrennero e soprattutto la Regione ci stanno facendo un pisolino su (tanti annunci, fatti nulla).

Pensi Direttore quale straordinario contributo darebbe tale arteria al tessuto economico e produttivo dell’alto ferrarese.

Altra “chicca” sono le aree per insediamenti produttivi, veri e propri fantasmi; in tutti questi decenni le amministrazioni comunali di questa provincia che si sono succedute, non hanno mai dato un concreto contributo per favorire l’insediarsi di soggetti produttivi, basti pensare proprio al Comune capoluogo di provincia ove in periodi molto meno recenti l’insediarsi di attività era malvisto dalla classe politica che governava. Infine altro aspetto davvero penoso sono le attuali strutture ferroviarie locali, paragonabili a quelle che vi erano nei primi decenni del secolo scorso.

Come sopramenzionato, tutte queste gravi carenze infrastrutturali che noi ferraresi ci trasciniamo e che stiamo scontando in quanto siamo purtroppo l’anello debole di questa Regione, sono dovute ad una classe politica (e sappiamo quale!) che per settant’anni ha gestito in maniera lacunosa, con incompetenza e soprattutto con scarsa avvedutezza questo territorio provinciale.

Fatta questa ahimè lunga premessa, pochi giorni fa sull’organo da Lei diretto sono stato attratto dalla notizia che un consigliere regionale ferrarese di FdI ha presentato una risoluzione per destinare risorse a uno studio di fattibilità per rendere realizzabile finalmente una ferrovia che colleghi Ferrara al mare. E’ ovvio dire che un tale collegamento sarebbe di straordinaria importanza per questo territorio e, in particolare, ne gioverebbe il tessuto produttivo e turistico del litorale, basti pensare alla connessione che nascerebbe fra la “Ferrara città del rinascimento” e il comparto turistico/balneare comacchiese. Il nostro territorio diventerebbe un contenitore di flussi turistici straordinario visto anche il grande rilievo che ha assunto Comacchio negli ultimi anni dal punto di vista turistico e culturale.

Ebbene tale risoluzione, incredibilmente, è stata bocciata dalla Commissione Territorio e Ambiente della Regione Emilia Romagna (!).

Qui mi riallaccio al “modus operandi” della suddetta classe politica che ha amministrato questo territorio in questi settant’anni: orbene un consigliere regionale del PD anch’egli ferrarese ha avvallato tale decisione in quanto detta proposta andrebbe preventivamente inserita nel PRIT (Piano Regionale Integrato dei Trasporti) e comunque sarebbe a suo dire (con stupefacente tempestività!) già in corso addirittura uno studio tecnico avanzato inerente tale progetto.

Ora, considerato che detto consigliere del PD siede da tempo (oramai immemorabile!) su uno scranno del consiglio regionale e considerato anche che, consultando on line i precedenti PRIT della Regione, da ultimo quello emanato con Delibera del 23 dicembre 2021 risulta non esserci alcuna traccia relativamente ad una possibile fattibilità di tale tratto ferroviario e anche consultando tutti gli atti disponibili in rete del Settore Trasporti e Infrastrutture della Regione Emilia Romagna non vi è alcun documento di questo studio, sono portato a pensare che dette considerazioni siano rivestite di opportunismo politico.

In sostanza: importante è sminuire l’iniziativa dell’avversario politico, gli interessi per favorire la rinascita di questo territorio provinciale vengono dopo (!).

Per smentire queste mie considerazioni, inviterei tale esponente del PD a presentare pubblicamente una dettagliata documentazione (in originale o in copia conforme) in una sede che lui riterrà opportuna, relativa al citato studio tecnico di cui dice. Ma forse sono troppo ingenuo!

Cordialmente e con infinita gratitudine.

Ivano Mirelli

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