Riva del Po. Il Circolo del Partito Democratico di Riva del Po esprime “grande sconcerto e profonda preoccupazione per la scelta dell’Amministrazione Comunale di pubblicare una locandina istituzionale per il prossimo 25 aprile senza mai menzionare la parola ‘Liberazione'”.
“Nel celebrare l’80° anniversario – scrivono -, non si può sorvolare sul significato storico, politico e civile di questa data. Il 25 aprile è e resta la Festa della Liberazione dal nazifascismo, la giornata in cui il nostro Paese ha ritrovato la dignità, la democrazia e la libertà grazie al sacrificio di migliaia di donne e uomini che hanno combattuto nella Resistenza”.
Ritengono dunque “doveroso ricordare, soprattutto oggi, che mentre il Centro-Sud d’Italia veniva liberato con l’avanzata degli Alleati, nel Nord del Paese furono i Partigiani italiani ad alzare la testa, a combattere casa per casa, montagna dopo montagna, contro i fascisti e i nazisti”.
“La Liberazione fu una conquista popolare, civile e armata, non un dono calato dall’alto. Un popolo che si libera da solo ha il dovere di ricordarlo con orgoglio, e con le parole giuste”.
“Nel nostro territorio – proseguono -, la memoria della Resistenza è viva e concreta. A Berra, ad esempio, il 3 dicembre si celebra l’anniversario dell’eccidio di quattro partigiani – Jaures Finotti, Noradino Galli, Emilio Frenide Mingozzi e Severino Tagliatti – fucilati nel 1944 da un plotone fascista nei pressi del cimitero. Questo sacrificio, insieme a quello di tanti altri, ha contribuito alla nostra libertà e alla nostra democrazia”.
Ritengono che togliere il termine “Liberazione” da una comunicazione ufficiale non sia “una semplice dimenticanza” ma “una scelta politica”, una “rimozione deliberata di ciò che ha fondato la nostra Repubblica, nata dall’antifascismo e consacrata nei valori della Costituzione”.
“Lo diciamo con forza – dicono -: senza memoria non c’è futuro. E senza la parola ‘Liberazione’, il 25 aprile perde senso, si svuota, diventa un generico anniversario buono per tutte le stagioni”.
Ricordano dunque le parole di Piero Calamandrei, padre costituente e partigiano: “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”.
“Noi – concludono – non ci stancheremo mai di ricordare che quella libertà, oggi spesso data per scontata, è stata conquistata con il coraggio, la Resistenza e il sangue. E ogni volta che si tenta di riscriverne il significato, abbiamo il dovere morale e politico di denunciarlo”.
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