Attualità
17 Aprile 2025
Sicurezza, salari e inverno demografico. Grande attesa per il passaggio in senato della pdl che “cambierà il paradigma del Paese”. Presenti all’inaugurazione i segretari Tagliavia, Ballotta e Cuccello

Partecipazione e coraggio di scegliere. Si apre il 12° congresso Cisl Ferrara

di Redazione | 6 min

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di Tommaso Piacentini

Il coraggio delle scelte “Giuste”. Con questo titolo si è aperto ieri (16 aprile) il dodicesimo congresso di Cisl Ferrara, appuntamento che in un giorno e mezzo riunirà i delegati e le delegate dell’organismo sindacale insieme a importanti ospiti, presieduto da segretari di caratura locale e nazionale quali il segretario generale Cisl di Ferrara Giuseppe Tagliavia, il segretario regionale William Ballotta e il segretario nazionale Andrea Cuccello.

Fare una scelta, come ha spiegato il segretario generale Tagliavia, è sinonimo di responsabilità inderogabile: “Il coraggio delle scelte giuste significa scegliere e non rifugiarsi per far scegliere gli altri”. Una chiamata quindi alla scelta che deve essere, inoltre, partecipata per poter essere veramente frutto di libertà. Partecipazione è infatti un concetto cardine attorno a cui ruota questo dodicesimo congresso e che, insieme a lavoro e territorio, costituiscono gli obiettivi di Cisl.

“Libertà è partecipazione” come cantava Giorgio Gaber e con questo motto, come hanno spiegato i segretari, Cisl si è impegnata a farsi portabandiera di una proposta di legge di iniziativa popolare affinché venga data piena attuazione all’articolo 46 della Costituzione, che prevede la partecipazione attiva dei lavoratori alla vita delle imprese. “Noi abbiamo presentato una proposta di legge che ha raccolto 275mila firme – ha spiegato il segretario nazionale Cuccello – e noi siamo convinti del fatto che questo possa essere un vero e proprio cambio di paradigma all’interno del Paese”. Dello stesso parere si dichiara anche il segretario Tagliavia: “Il tema della partecipazione è centrale, non solo perché siamo a un passo dal riconoscere un diritto costituzionale finora negato alle lavoratrici e ai lavoratori, ma anche perché la legge sulla partecipazione, che si regge su quattro importanti pilastri – finanziario, gestionale, organizzativo e consultivo -, costituisce un’opportunità per tutto il mondo del lavoro”. La proposta, che ha già incassato il sì della Camera, è ora in battuta finale a palazzo Madama e la sua approvazione consentirebbe, secondo Tagliavia, “una strada alternativa a un modello di relazioni antagonista”, offrendo anche “un’opportunità per aumentare i salari”.

Proprio sulla questione dei salari, i segretari si sono detti contrari al modello del salario minimo, propendendo invece per la via della contrattazione: “Sul salario minimo siamo assolutamente contrari – ha dichiarato Cuccello -, perché siamo convinti che la contrattazione sia il luogo fecondo per l’incontro e la conoscenza del territorio e faccia sì che attraverso questa e attraverso i rinnovi dei contratti collettivi nazionali di lavoro ci sia la massima copertura”. D’altronde, come ha spiegato il segretario generale della provincia estense, una questione salariale in Italia esiste, in quanto la perdita d’acquisto accumulata tra il 2019 e il 2024 è significativa: “A fronte di un aumento dei prezzi del 17,4%, le retribuzioni contrattuali sono cresciute in media solo del 9,1%”.

Il modello partecipativo, quindi, è visto come la migliore delle soluzioni anche per quanto riguarda la questione salariale, ma non solo, in quanto, come ha affermato il segretario regionale Ballotta, “la partecipazione va tradotta nel territorio e soprattutto nei luoghi di lavoro”.

E allora ecco spiegato da Tagliavia come questo modello possa – anzi, poteva – essere importante anche per il territorio estense: “In un mondo caratterizzato dalla partecipazione, le crisi come quelle di Berco e Tollok, che negli ultimi mesi hanno segnato pesantemente il nostro territorio, non avrebbero avuto percorsi così accidentati”. “Nel modello partecipativo – ha proseguito Tagliavia -, dove i lavoratori sono rappresentati nei cda, nelle commissioni paritetiche o magari sono azionisti dell’azienda, non arrivano senza preavviso e nel cuore della notte delle pec che contengono l’apertura di procedure di licenziamenti collettivi”.

Altri temi, poi, sono stati analizzati in apertura di congresso. Temi come la sicurezza sul lavoro, rispetto la quale si è voluto accendere un forte campanello d’allarme. Con 1090 vittime, 590mila denunce di infortunio e 46mila denunce di persone che si sono ammalate sul posto di lavoro, il 2024 si è guadagnato l’epiteto di “annus horribilis”. Ferrara non è esente da questo punto di vista, in quanto un anno fa si è registrato un incremento che dalle 7 vittime del 2023 si è passati alle 9 del 2024. A questo proposito, nella sala gialla di Ferrara expo dove si è svolto il congresso, sono stati ‘riservati’ due posti a sedere a due sagome, rappresentanti un lavoratore e una lavoratrice, che non potevano essere presenti perché “strappate alla vita” da un incidente sul posto di lavoro.

Tema della sicurezza che tocca anche l’ambito sanitario, come ha dichiarato Tagliavia, che ha esposto dati allarmanti sugli episodi di violenza verbale e fisica perpetrati contro medici e infermieri: “Un recente studio della Regione ha evidenziato che nel solo 2024 i casi di violenza sono aumentati di quasi il 12% rispetto al 2023. A Ferrara nel 2024 si sono registrati 218 episodi contro i 142 dell’anno precedenti: numeri inaccettabili”.

“Quello della salute e della sicurezza è un tema di assoluta urgenza” ha sottolineato il segretario generale, il quale ha individuato come necessario un investimento su “logica dell’investimento, prevenzione attraverso formazione mirata e intensificazione dei controlli”. Una direzione sostenuta anche da Cuccello, che indica come via maestra quella di “una maggiore attenzione sui luoghi di lavoro, una cultura della sicurezza che deve partire sin dai banchi di scuola e un’attenzione maggiore delle imprese per i rinnovi dei macchinari”.

Un altro campanello d’allarme che è stato segnalato durante l’apertura del congresso, infine, è quello dell’inverno demografico: un tema importante soprattutto per il territorio ferrarese, che detiene il primato dell’indice di vecchiaia più alto della Regione. Una crisi che parte da un dato eurostat, segnalato da Tagliavia, in cui si prevede che entro il 2100 un europeo su tre avrà più di 65 anni, mentre nel 2023 gli ultrasessantacinquenni erano uno su cinque. Un dato, il primo, che che, se corrispondente al vero, andrebbe ad impattare in modo importante sul mondo del lavoro, sui sistemi pensionistici e sull’assistenza sanitaria, ma che potrebbe essere scongiurato grazie ad un altro dato: “In Africa si riscontra una tendenza opposta, con una crescita demografica prevista per lo stesso periodo che si aggira tra i 2,4 e i 3,9 miliardi di persone in più e che renderà questo continente il più giovane del mondo ma con una forte spinta migratoria”. Di conseguenza, il segretario generale ha invitato a riflettere se questa spinta alla migrazione possa costituire o meno una soluzione al problema demografico europeo.

In conclusione Tagliavia, citando il Vangelo, è ritornato al tema con cui si è aperto il congresso, ovvero quello del coraggio di fare scelte giuste: la scelta che ha fatto storia e religione, quella di salvare Barabba al posto di Gesù, deve insegnarci che “arriva un momento in cui bisogna prendere coraggio e secondo coscienza” prendere la decisione giusta.

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