Codigoro. “Per non dimenticare…” è il titolo dell’iniziativa svoltasi ieri mattina nell’aula magna del Polo Guido monaco, voluta per ricordare le migliaia di giovani soldati italiani, tra loro anche 62 codigoresi che, tra il 1941 e il 1943, furono mandati dal regime di Mussolini a combattere sul fronte orientale, nella disastrosa campagna di Russia.
L’idea, partita da Natale Biga e dalla moglie Elvira Minguzzi, che da anni stanno raccogliendo informazioni, documenti e testimonianze, partendo dalla drammatica esperienza di un loro parente, mai più rientrato, ha visto il coinvolgimento del Luogotenente Alessandro Lepore, sottufficiale degli Alpini, responsabile del Tempio di Cargnacco (Ud).
Il sacrario custodisce la memoria di oltre 9.300 militari italiani caduti durante la spedizione in Russia, più di 8mila dei quali ancora non identificati.
“Dal crollo del muro di Berlino sino a tre anni fa è stato compiuto un lavoro intenso di recupero di tanti nostri soldati morti sotto una coltre di neve e ghiaccio nella steppa sovietica, ma anche di ricostruzione degli spostamenti di quelli che risultavano dispersi – ha sottolineato Lepore -; poi, purtroppo il conflitto in Ucraina ci ha costretti a sospendere queste importanti attività. Si parla di città come Mariupol, Donetsk, purtroppo bombardate dai russi. Sono proprio alcune delle città attraversate a piedi da tanti nostri militari, durante la seconda guerra mondiale”. Giunti a Kiev, a bordo di vagoni merci destinati al bestiame, in distinti momenti della campagna, migliaia e migliaia di giovanissimi militari di leva, scoprirono che non c’erano a loro disposizione mezzi militari sui quali salire. Dovevano cavarsela a piedi. Il clima era continentale, caratterizzato da un’estate molto calda, mezze stagioni e da un inverno rigidissimo. Come spiegato da Lepore, Le divisioni Torino e Pasubio, percorsero 1300 chilometri a piedi, lungo strade polverose in estate e fangose in autunno, per via delle piogge. Ma il Generale Inverno, prima ancora dell’esaurimento di viveri, munizioni e forze, decretò l’inizio della fine, con la tragica ritirata tra il 1942 e l’inizio del 1943.
“E’ encomiabile il lavoro di tutti i posteri che decisero e decidono, ancora oggi di dare voce ai silenzi di quella dura guerra, – ha evidenziato la dirigente scolastica del Polo Guido monaco di Pomposa -, Angela Lucibello che va oltre alla comprensibile volontà di custodire la memoria di quei sopravvissuti. Per non dimenticare. Questa è un’esortazione che ha bisogno di sostanziarsi, di farsi vita e azione. E’ una frase che consegniamo nelle vostre mani, care studentesse e cari studenti, perchè da voi devono arrivare i cambiamenti. Siete voi – ha dichiarato la dirigente scolastica, rivolgendosi agli studenti -, che dovete soffiare venti di pace, in un momento storico in cui sembrano ripetersi gli stessi errori del passato, nel nome di egoismi economici e di deliri di onnipotenza”.
La sindaca Sabina Alice Zanardi, ringraziando entrambi gli istituti scolastici per aver aderito all’iniziativa (Polo Guido monaco ed Istituto comprensivo, rappresentato dal vicario Claudio Dolcetti), ha esteso il ringraziamento all’assessora Simonetta Graziani e naturalmente ad Elvira Minguzzi e a Natale Biga, per aver voluto studiare, approfondire, ricordare l’immane tragedia della Campagna di Russia, costata la vita ad oltre 100mila giovanissimi soldati italiani. La sindaca ha poi ricordato un codigorese, Giovanni Mangolini, protagonista della mostra recentemente allestita in biblioteca, in occasione del Giorno della Memoria. Mangolini, assieme al bondenese Bruno Merighi fu tra i sopravvissuti alla spedizione, ma condivise con l’altro militare ferrarese, ulteriori patimenti, quelli della prigionia in uno stmmlager tedesco, a Kassel.
“Ringrazio, in particolare, il luogotenente Lepore per il lavoro prezioso che da anni svolge con il preciso intento di custodire un pezzo significativo della storia del Novecento.
Non dimentichiamo – ha evidenziato la Sindaca – il sacrificio di quei giovani, in gran parte ventenni, tutti poco più grandi di voi, – dispersi, prigionieri, caduti: facciamo sì che il loro ricordo sia oggi, per noi tutti, una lezione di umanità, di pace e di fratellanza tra i popoli”.
Sono poi intervenuti l’assessora all’istruzione Simonetta Graziani, il vicario dell’Istituto comprensivo di Codigoro, Claudio Dolcetti ed i promotori dell’incontro, Natale Biga e la moglie Elvira. Da tutti è stato espresso il convincimento che il messaggio lanciato oggi tra gli studenti, abbia seminato buoni frutti. Altresì è stata espressa la volontà di proseguire la collaborazione avviata, per tenere acceso il ricordo di migliaia di militari, deceduti, in guerra, nel fior fiore della loro giovinezza.
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