Disagio giovanile. Baraldi: “Scaramagli incontrerà anche le altre realtà”
L'ex consigliera del Pd: "Lascia alquanto perplessi che la prima associazione giovanile che incontra l’assessora, in carica da un anno e mezzo, sia Gioventù Nazionale"
L'ex consigliera del Pd: "Lascia alquanto perplessi che la prima associazione giovanile che incontra l’assessora, in carica da un anno e mezzo, sia Gioventù Nazionale"
Come promesso arriva la denuncia di Dario Bernardi, sindaco di Portomaggiore, a colui che la trasmissione di Rete 4 Quarta Repubblica aveva assegnato il titolo di imam della comunità pakistana residente nel comune della bassa ferrarese
Incontro al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra il vicepremier e ministro Matteo Salvini e il sindaco di Ferrara Alan Fabbri. Al centro del confronto, i principali dossier relativi a infrastrutture e trasporti che interessano il territorio ferrarese, con particolare attenzione all’ampliamento a tre corsie dell’A13, alla Cispadana e alla Romea
Arrivano da Ferrara e da Roma le risposte al servizio del programma di Rete 4 Quarta Repubblica da parte di esponenti politici di centrodestra. Parole di indignazione e condanna verso ciò che ha detto il "sedicente imam", "talmente inaccettabili da non poter essere ripetute", dice il deputato della Lega Davide Bergamini
La Regione dica chi ha disposto o autorizzato lo svuotamento del Cavo Napoleonico. A chiederlo, in un'interrogazione, è Fausto Gianella (FdI)
“Il nuovo decreto sicurezza dice di voler proteggere i cittadini, ma rimborsa le spese legali a chi li ha uccisi”. Inizia così Fabio Anselmo un post nel quale critica aspramente la nuova normativa voluta dal governo Meloni.
L’avvocato dice anche di essere consapevole che si tratta di “una frase dura, ma riassume bene il concetto contenuto nel decreto: l’articolo 22 prevede fino a 10.000 euro per ogni fase del processo penale agli agenti coinvolti in procedimenti giudiziari”. Questo anche “se condannati. Anche per reati colposi. Anche se hanno causato danni accertati”.
Se ciò fosse stato “in vigore in passato, avrebbe avuto effetti clamorosi”. “Se il caso Aldrovandi fosse accaduto oggi – precisa -, i poliziotti condannati per la sua morte avrebbero potuto accedere a rimborsi statali per le spese legali, anche con sentenza definitiva, anche dopo una condanna per danno erariale”.
“Per le famiglie delle vittime – lamenta invece Anselmo – il nulla più assoluto. Chi ha perso un figlio continua a dover pagare tutto da solo: processi, consulenze, perizie, anni di udienze”.
Ci sarebbe dunque “uno squilibrio evidente: chi fa parte dell’apparato viene protetto, chi cerca giustizia viene lasciato solo, a barcamenarsi tra i debiti fatti per poter vedere giustizia per la propria perdita”.
“Non è – afferma – una norma per la sicurezza, è una misura di parte. Un segnale preciso: chi sbaglia, se porta una divisa, ha comunque lo Stato dalla sua parte”.
“Uno Stato di diritto – conclude Anselmo – non può funzionare così. Se davvero si vuole tutelare la sicurezza, si parta dal rispetto per le vittime, non dal sollievo di chi ha commesso un abuso”.
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