Alti Studi Rinascimentali: Ferrara riflette sull’eredità dell’antico nel Rinascimento
XXVI edizione della Settimana di Alti Studi Rinascimentali, intitolata: "Quale Antico? Eredità, riletture e contaminazioni nel Rinascimento europeo"
XXVI edizione della Settimana di Alti Studi Rinascimentali, intitolata: "Quale Antico? Eredità, riletture e contaminazioni nel Rinascimento europeo"
Lo scorso 29 aprile, presso la suggestiva cornice della Sala della Musica di Ferrara, si è svolta la presentazione del libro di Costanza Miriano "Benedetto il giorno che abbiamo sbagliato". L'evento, partecipato e ricco di spunti di riflessione, ha rappresentato il momento inaugurale per la nascita del "Monastero Wifi" ferrarese, un’iniziativa che si ispira profondamente agli scritti della stessa Miriano e, in particolare, al suo libro-manifesto "Si salvi chi vuole"
Il 17, 18 e 19 ottobre torna Ferrara Monumenti Aperti, la manifestazione che porta alla scoperta dei luoghi di interesse storico e architettonico, grazie a visite gratuite eccezionalmente condotte da studentesse e studenti
Sabato 18 ottobre alle 21.30, torna il grande pianista di New Orleans, Sullivan Fortner, per l'occasione accompagnato da Tyrone Allen II, contrabbasso e Kayvon Gordon, batteria
Davide Formenti con il suo romanzo "L'equazione di Elsa". I racconti della G.I.N.A" aprirà venerdì 17 ottobre il ciclo di incontri con scrittori e scrittrici ferraresi "Voci di Ferrara" alla biblioteca Aldo Luppi
La stagione 2024/2025 di Ferrara Musica prosegue mercoledì 16 aprile con un concerto di musica sacra dal grande fascino. Per la prima volta l’associazione concertistica ferrarese si trasferirà nella magnifica Chiesa di San Paolo, da poco restaurata, per un programma sospeso tra antico e moderno, che vedrà protagonisti Stefano Cardi sul podio dei Solisti dell’Orchestra Città di Ferrara e del Coro Accademia dello Spirito Santo, istruito e diretto da Francesco Pinamonti, con la partecipazione di Marina De Liso (mezzosoprano), Miho Kamiya (soprano), Perikli Pite (viola da gamba) e Valeria Montanari (clavicembalo). Nell’impaginato vengono accostate la Missa Papae Marcelli di Palestrina e le Leçons de Ténèbres di Couperin alla Messa di Stravinsky, in prima esecuzione assoluta a Ferrara. Il concerto, a ingresso libero (fino ad esaurimento della capienza) avrà inizio alle 20.30.
Il programma prenderà il via con la terza e ultima delle Leçons de Ténèbres pour le Mercredi Saint, composizioni scritte da François Couperin tra il 1713 e il 1717 per le liturgie della Settimana Santa nell’abbazia di Longchamp. Questi brani utilizzano il testo delle Lamentazioni di Geremia, tratte dell’Antico Testamento, nelle quali il profeta deplora la distruzione di Gerusalemme da parte di babilonesi. Nella tradizione cattolica simboleggiano la solitudine di Gesù, tradito da Giuda. Nello specifico le tre lamentazioni di Geremia messe in musica da Couperin appartengono all’ufficiatura del primo notturno del Giovedì Santo (solitamente celebrato, per antica consuetudine, il mercoledì sera). A interpretarle saranno il soprano Miho Kamiya, il mezzosoprano Marina De Liso, con Valeria Montanari al clavicembalo e Perikli Pite al violoncello.
Si proseguirà con la Missa Papae Marcelli di Palestrina, che sarà eseguita dal Coro Accademia dello Spirito Santo diretto da Francesco Pinamonti. Si tratta di uno dei capolavori più significativi del “Princeps musicae”, del quale ricorrono nel 2025 i 500 anni dalla nascita. Composta in omaggio a papa Marcello II, che regnò per tre sole settimane nel 1555, fu pubblicata nel 1567: è una delle più importanti e conosciute messe di tutto il periodo rinascimentale ed era consuetudine cantarla, fino alle riforme stabilite nel Concilio Vaticano II, durante il rito dell’incoronazione papale.
Infine, sarà proposta, in prima esecuzione a Ferrara, la Messa di Igor Stravinsky, ad opera dei Solisti dell’Orchestra Città di Ferrara e del Coro Accademia dello Spirito Santo, diretti da Stefano Cardi. Scritta per coro misto e doppio quintetto di strumenti a fiato (due oboi, corno inglese, due fagotti, due trombe e tre tromboni), è una delle poche opere che Stravinsky compone per una propria esigenza personale, al di fuori di qualsiasi commissione, con il desiderio di ripristinare anche in ambito cattolico la forza primitiva di una liturgia austera. Il compositore la immaginò come evento liturgico, non per essere eseguita in sala da concerto, ed è impostata secondo il rito cattolico romano perché la Chiesa Ortodossa proibisce per il culto l’utilizzo di qualsiasi strumento, ad eccezione della voce e delle campane. La composizione, iniziata nel 1944 con il Kyrie e il Gloria, fu completata nel 1948 e il 28 dicembre venne eseguita al Teatro alla Scala di Milano sotto la direzione di Ernest Ansermet, con il Coro del Teatro alla Scala istruito dal ferrarese Vittore Veneziani.
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