Non sarà trasferito a Mantova, ma resterà a Ferrara, il processo a Luca Stradiotto, il 41enne broker assicurativo, per cui la Procura di Ferrara ha emesso il decreto di citazione a giudizio con l’accusa di truffa nei confronti di clienti che all’epoca curava per conto delle Assicurazioni Generali (compagnia per la quale non lavora più dal 2020).
L’eccezione di incompetenza territoriale avanzata dalla difesa dell’imputato è stata infatti respinta dal giudice Giuseppe Palasciano durante la mattinata di lunedì 14 aprile. Nella stessa udienza, l’avvocato che difende Stradiotto ha chiesto per il proprio assistito la messa alla prova.
In tutto sono cinque le persone offese nel procedimento, assistite dagli avvocati Salvatore Mirabile e Marcello Vescovi, tra cui Giancarlo Bechicchi, agente generale dell’agenzia Generali di via Baluardi. Si sono tutte costituite parte civile insieme al Codacons che è assistito dall’avvocato Beatrice Capri.
Secondo l’accusa sostenuta dal pm Stefano Longhi, che ha coordinato le indagini della Guardia di Finanza di Ferrara, Stradiotto li avrebbe convinti a sottoscrivere polizze mai richieste o comunque di contenuto diverso da quello previsto.
In questo modo il professionista, oltre a guadagnare in provvigioni per la stipula dei relativi contratti, avrebbe tratto profitto anche dalle provvigioni che l’assicurazione garantiva per le alte performance di realizzazione degli obiettivi aziendali.
Stradiotto, che con la sua agenzia era anche partner e sponsor di svariati eventi cittadini accanto al Comune di Ferrara, con l’amministrazione Fabbri ha collaborato a stretto contatto per uno dei maggiori eventi natalizi in zona Gad e per iniziative del Palio. Tanto che il caso fu anche oggetto di una interrogazione al sindaco da parte di Ilaria Baraldi, allora consigliera Pd.
Era stata la stessa agenzia ad avvisare via pec i propri clienti, dopo i fatti evidenziati dall’Auditing della direzione generale della compagnia assicurativa, il cui servizio ispettivo era culminato nel 2020 con “la sospensione e poi all’allontanamento per giusta causa – precisava la stessa agenzia -, anticipato di poche ore dalle (ovvie) dimissioni volontarie del soggetto”.
Alla luce di quei comportamenti l’organo di vigilanza del settore assicurativo, l’Ivass, sezione Intermediari Registro Unico Rui. Aveva comminato a Stradiotto la sanzione della censura. E questo per irregolarità relative a “conclusione di polizze non conformi alle richieste ed esigenze dei contraenti” e “mancato rispetto delle regole di informativa precontrattuale”.
“Ci aspettavamo che Stradiotto – ha commentato l’avvocato Salvatore Mirabile – si difendesse a spada tratta, forte di quella che definiva essere la bontà del suo operato. Un operato che ha sempre professato essere corretto. Su questa base quindi non pensavamo che avrebbe ricorso alla messa alla prova, come invece ha fatto. Vedremo cosa deciderà il giudice”.
La decisione del tribunale di Ferrara – su questa richiesta avanzata dalla difesa dell’imputato – è attesa all’udienza del 23 giugno.
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