di Sofia Fabbri
Cento. Mattinata di protesta quella di sabato 12 aprile, che ha visto coinvolto il collettivo centese di Fratelli d’Italia davanti alle rovine della palestra dell’ex bocciofila. Non un sit-in, ma una “conferenza stampa di protesta”.
L’antefatto che ha portato alla manifestazione è la decisione del sindaco di Cento, Edoardo Accorsi, di demolire l’ex bocciofila, “luogo storico di sport, socialità e memoria collettiva”, per costruire un “dormitorio”, una stazione di posta per persone con fragilità sociali. Fratelli d’Italia non ci sta, come non ci stanno quasi mille centesi che hanno firmato per bloccare l’ordine esecutivo.
“Un luogo che poteva essere collocato lontano dal centro, dalle scuole, dai commercianti”, così introduce la consigliera comunale e capogruppo di FdI Francesca Caldarone. “La nostra storica palestra è stata buttata giù per volere del sindaco Accorsi, del Pd centese e regionale, non dai centesi. Abbiamo chiesto un confronto con il sindaco, ma non ce l’ha mai concesso”.
“Questo scempio distruggerà la città di Cento, mettendo in pericolo i commercianti, i cittadini e i ragazzi che vanno a scuola qui vicino. La delibera di giunta dice che questa stazione di posta, o meglio, dormitorio, accoglierà persone uscite da un percorso di accoglienza o con gravi problematiche di tossicodipendenza. E di giorno, queste persone andranno a bivaccare nel centro della città di Cento, vicino alle scuole e ai commercianti. Mi auguro che non accada nulla a nessuno dei nostri ragazzi”, prosegue Caldarone. “Noi siamo qui per protestare davanti alle non risposte del sindaco Accorsi davanti alle nostre proteste e alla voce dei cittadini. Noi siamo vicini alla cittadinanza, non ci facciamo comandare dall’alto come quelli del Pd. Noi non ci arrendiamo”.
“Fare la stazione di posta qui, in questo luogo, è una questione politica”, aggiunge il consigliere comunale e vicepresidente della provincia Alessandro Guaraldi. “Come mai non è mai stata data risposta all’interrogazione della capogruppo in Regione Marta Evangelisti a Stefano Bonaccini sul costo di quest’opera? La riprenderemo sia in Regione, che in Comune”.
“Noi vogliamo aiutare con cognizione di causa. Leggendo i progetti, mi vengono diversi dubbi. Ci saranno camere da quattro, ma una donna, eventualmente, dove la si mette? Con i tossicodipendenti o con persone con problemi sociali? Poi la stanza della musicoterapia e quella per fumatori: credo che se una persona ha gravi problemi, queste siano gli ultimi dei loro problemi”, rincara Guaraldi. “Quando ho sentito l’ubicazione del dormitorio mi è venuta la pelle d’oca, qui, così vicino al centro, alle scuole e ai pensionati. Crediamo davvero che così spenderemo bene i soldi del Pnrr? Se non rilanciamo il territorio, è tutto inutile”.
“La cooperativa che gestirà la stazione di posta sicuramente cercherà di farla fruttare il più possibile, cercando di far collocare molte persone per farsi pagare per servizi che non fornirà veramente”, dice Marco Pettazzoni, consigliere comunale centese di FdI. “Non poter controllare queste persone in difficoltà di giorno mi preoccupa molto. Io e la capogruppo Caldarone abbiamo anche già segnalato delle situazioni di gente che vive temporaneamente in macchina, ma che non hanno fatto niente di male. Non siamo stati ascoltati. E non è vero, come dicono i giornali o i politici di sinistra, che noi di destra siamo contro all’aiuto. Noi vogliamo dare assistenza a chi ha bisogno, ma con la testa”.
In conclusione, l’intervento di Diego Contri: “La sensibilità verso l’altro non è un valore di sinistra, ma anche nostro, che ci appartiene. Noi contestiamo dove è stato ubicato il dormitorio e come lo si è pensato. Qui di fianco c’è il centro di Accoglienza alla Vita, dove verranno ragazze che hanno subito violenze e ragazze madri: a distanza di dieci metri, rischiamo di trovare il loro aguzzino che le guarda dalla finestra. Diverse testimonianze dirette dicono che i dormitori sono posti insicuri, dove avvengono furti, stupri e violenze. Questo è quello che ci aspetta, potenzialmente”.
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