Politica
12 Aprile 2025
Ferrara Partecipata e Rete Giustizia Climatica tornano in piazza per la ripubblicizzazione del servizio rifiuti urbani: ““Basta con la sudditanza a Hera”

“Rifiutiamoci!”. Il flash mob contro il monopolio di Hera

di Redazione | 3 min

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di Elena Coatti

Sotto il Volto del Cavallo, nel cuore della città, Forum Ferrara Partecipata e Rete Giustizia Climatica hanno organizzato, venerdì 11 aprile, un flash mob per chiedere con forza la ripubblicizzazione del servizio di gestione dei rifiuti urbani. Una manifestazione colorata ma determinata nel riaffermare lo stop al monopolio di Hera.

Rispetto all’accordo firmato recentemente con la multiutility, Corrado Oddi, portavoce del Forum, ha lanciato un appello diretto al vicesindaco Alessandro Balboni: “Promuova un’assemblea pubblica, aperta alla cittadinanza. Non si possono prendere decisioni di questo peso senza un confronto vero con le persone. Lo abbiamo invitato a un convegno, ma non si è presentato. Una risposta burocratica non basta. Serve un confronto democratico su scelte che segneranno i prossimi vent’anni della città”.

La contestazione si inserisce nel quadro del rinnovo della concessione per la gestione dei rifiuti, che Hera continua a gestire in proroga dal 2017. Dopo sette anni di proroghe, l’Amministrazione sembra voler procedere con una gara d’appalto che – secondo gli attivisti – rischia di riconfermare Hera, “perpetuando un modello giudicato insostenibile e sbilanciato”. “È una scelta sbagliata – denunciano – figlia della subalternità della politica locale agli interessi di una multiutility che punta ai profitti, non al bene comune”.

Il tema, oltre che ambientale, è profondamente politico. Le reti civiche propongono un’alternativa concreta: creare un’azienda pubblica comunale, sul modello di Alea di Forlì, che coinvolga cittadini e lavoratori nelle decisioni strategiche e punti alla riduzione dei rifiuti e al riciclo, non all’incenerimento. Alea, difatti, ha ottenuto risultati eccezionali – come riferiscono gli attivisti – diventando una delle realtà più virtuose in Emilia-Romagna.

A Ferrara, invece, nonostante i proclami sull’alta percentuale di raccolta differenziata, i numeri raccontano una realtà meno brillante. “Produciamo troppo rifiuti, e troppi scarti finiscono comunque all’inceneritore”, spiegano gli organizzatori. Il sistema delle calotte viene criticato poiché incentiverebbe comportamenti scorretti come l’abbandono dei rifiuti e rappresenterebbe uno spreco di risorse. Il porta a porta, dicono, è la strada giusta: “Più qualità, meno impatti ambientali”.

Attenzione anche al futuro dell’inceneritore. La prosecuzione dell’accordo con Hera significherebbe, secondo Oddi, legittimare il suo utilizzo per altri decenni: “È grave e sbagliato – ha detto –. Accettare compensazioni è come accettare l’incenerimento come soluzione strutturale. Ma si può dimezzare, se si cambia il paradigma”. A dimostrazione che si può fare cita il caso Forlì, dove la creazione di un’azienda pubblica non solo ha mantenuto i livelli occupazionali ma ha prodotto benefici ambientali tangibili.

“Ci viene detto che è troppo costoso – ribattono – ma si tratta di investimenti per il futuro, non di spese. Le risorse ci sono, basta volerle utilizzare in modo diverso. Basterebbe utilizzare gli utili di Ferrara Tua o vendere una parte delle azioni di Hera possedute dal Comune”. Per i manifestanti, quindi, non è una questione tecnica ma di volontà politica. E il messaggio lanciato è chiaro: “Basta con la sudditanza a Hera, Ferrara si riprenda la gestione dei suoi rifiuti”.

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