In fondo a destra
Bibbia e moschetto una volta, Bibbia e drone oggi, il resto non cambia!
Bibbia e moschetto una volta, Bibbia e drone oggi, il resto non cambia!
La striscia di Gaza ricostruita come un meraviglioso resort sul mare per americani ricchi e i palestinesi dispersi tra vari paesi arabi. Una Nakba o una Shoah, ovvero una catastrofe, una tempesta devastante se andiamo direttamente alla traduzione dei due termini...
Perché dopo un pur brutale attentato compiuto da un gruppo terrorista ai danni di alcuni insediamenti israeliani si persegue la vendetta su un intero popolo? Perché i Palestinesi sono odiati dagli Israeliani come un tempo lo erano gli ebrei?
Come insegnante e come rappresentate politica istituzionale mi pongo le domande sugli errori che io, la scuola e le forze politiche abbiamo commesso per non riuscire a far comprendere l’importanza dell’esercizio di scelta
Ci sono morti viventi reali ogni giorno in Palestina, così come ci sono in Ucraina, in Libano, in Congo e in una serie misconosciuta di Paesi. Noi qui l’orrore lo celebriamo in una notte, a Ferrara di più
Rifiutiamoci di pensare che lo smaltimento dei rifiuti debba essere un affare che finisce quando abbandoniamo un sacchetto dentro il cassonetto, se va bene, o accanto, come sembra ormai entrato nella mentalità comune di una città che è sempre più sporca.
Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.
Rifiutiamoci di pensare che in questa città o perfino in questa regione non ci sia un‘alternativa a Hera nella gestione dei nostri rifiuti.
Rifiutiamoci di accettare che possa essere definita virtuosa, in senso ambientale e sanitario, la gestione da parte di una società per azioni che dallo smaltimento dei rifiuti, soprattutto attraverso l’incenerimento, trae utili.
Se rifiutiamo tutto questo possiamo cominciare a fare qualcosa, come firmare la petizione che la rete Giustizia climatica e il Forum Ferrara partecipata hanno lanciato proprio in questi giorni.
Clicca questo link http://www.change.org/Liberiamo_ferrara_da_hera
per decidere quale sarà il soggetto che dovrà gestire questo servizio negli anni futuri.
Dalla fine del 2017, infatti, ovvero da quando è scaduta la concessione, Hera continua a gestire in proroga il servizio di raccolta dei rifiuti urbani nel Comune di Ferrara.
L’attuale Amministrazione procederà presto a svolgere una gara per scegliere il soggetto cui affidare il servizio, con il risultato pressoché scontato che Hera continui a farlo per i prossimi 15-20 anni, vista l’esperienza concreta delle gare svolte.
Si può invece percorrere una strada diversa, costruendo meccanismi di partecipazione alle scelte di fondo da parte dei lavoratori e dei cittadini, dando vita ad una azienda totalmente pubblica, di proprietà del Comune di Ferrara.
Una fatica inutile? No! Una scelta che invece riporterebbe la gestione di un aspetto fondamentale per la nostra salute in uno scenario di controllo pubblico
A Forlì l’hanno pensata così e hanno creato ALEA, un’azienda pubblica che gestisce i rifiuti della città e di altri 12 Comuni limitrofi.
Nata nel 2018, ALEA oggi presenta i risultati migliori in regione, in termini di diminuzione dei rifiuti prodotti e di riciclaggio degli stessi.
Il business dei rifiuti, più o meno riciclati è qualcosa che dopo gli anni dei roghi campani e delle navi piene di scorie dirottate sull’Africa sembra aver smesso di preoccupare la cittadinanza, ciò avviene da quando le multiutility, inizialmente a partecipazione prevalentemente pubblica si sono trasformate in grandi SPA che si spartiscono il business nazionale.
Le 100 maggiori utility italiane valgono oltre 150 miliardi di euro, generando l’8,5% del PIL nazionale, tra queste 23 sono attive nei servizi ambientali (fonte Ricerca Althesys E Utilitalia), Il Gruppo Hera è tra le prime multiutility italiane. (Fonte: https://www.datamanager.it/2015/09/gruppo-hera-la-multiutility-del-futuro/)
La vicenda delle tariffe sovradimensionate del teleriscaldamento dimostra, infatti, quanto Hera sia più interessata a produrre utili e dividendi da distribuire ai soci, piuttosto che a offrire un servizio pubblico efficace e ambientalmente orientato.
Il Comune di Ferrara non può dire lo stesso: la percentuale di raccolta differenziata dichiarata all’87,9%, occulta l’altissima produzione di scarti della raccolta differenziata “sporca” che si attesta ad un livello di circa il 30%, per cui alla fine il Comune di Ferrara sta solo al 5° posto tra i Comuni capoluogo di provincia in regione per risultati ambientalmente virtuosi.
Questo è anche frutto della modalità di raccolta effettuata con le calotte e la carta smeraldo che incentiva comportamenti negativi come l’abbandono dei rifiuti e un‘approssimativa raccolta differenziata. Basta togliersi lo sfizio di mettere il naso dentro un cassonetto dell’organico, per capire!
Il sistema di raccolta porta a porta, sperimentato in altre realtà, favorisce invece una maggiore responsabilizzazione e dunque una raccolta differenziata di qualità.
La ripubblicizzazione del servizio consentirebbe il passaggio al sistema porta a porta che Hera si rifiuta di mettere in atto, perché comporterebbe il dimezzamento dell’attuale impianto di incenerimento, che già oggi brucia più rifiuti speciali che non rifiuti urbani ferraresi. Un impianto che alimenta in parte il teleriscaldamento e che fa capire l’innesco di vantaggi per la multilutility. Vantaggio che non si traduce in beneficio per i cittadini, sopraffatti da rifiuti in continuo abbandono per le strade che confluiscono inevitabilmente ad alimentare l’impianto di incenerimento con tutti gli effetti collaterali che esso comporta.
Con la ripubblicizzazione del servizio meno rifiuti, meno costi e più controllo.
OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:
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