Attualità
10 Aprile 2025
Sabato 12 aprile dalle 9 nella sede di Cna in via Caldirolo, a cura di Esercizio Vita. Il ruolo dell'esercizio fisico nella malattia

A Ferrara un convegno sulla Bronco pneumopatia cronico ostruttiva

di Redazione | 4 min

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Ne soffrono 3 milioni di italiani. O meglio: 3 milioni sono le diagnosi, ma 6 milioni sono i presunti malati. A Ferrara, la percentuale va dal 3 al 5% della popolazione over 65. Sulla bronco pneumopatia cronica ostruttiva, terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie e causa del 50 per cento dei decessi per malattie respiratorie, il ‘sommerso’ è enorme e rischia di diventare un problema sanitario e assistenziale di notevoli proporzioni. Un focus sarà fatto a Ferrara, sabato 12 aprile, dalle 9 alle 13, in una mattinata di approfondimento aperta al pubblico e con crediti Ecm per medici e personale sanitario in programma alla Sala Conferenze di Cna (via Caldirolo 84). A organizzarla la palestra della salute “Esercizio Vita”, impegnata sul fronte della sensibilizzazione su patologie ad alta incidenza sulla popolazione che possono incontrare benefici con l’esercizio fisico.

Per l’occasione, Esercizio Vita ha messo in campo pneumologi, fisiatri, fisioterapisti, infermieri medici di Mmg, chinesiologi, associazioni nazionali e territoriali in un evento che mira a ricostruire uno stato dell’arte e a prospettare nuove indagini, vanta notevoli patrocini – dal Comune al Ministero della Salute, dalla Regione all’Ausl, da Unife all’Ordine dei Medici – ed è diviso in due parti: relazioni di esperti e tavola rotonda.

Il programma e gli intenti dell’evento sono stati illustrati nella residenza municipale di Ferrara dall’assessore alle Politiche Sociosanitarie del Comune di Ferrara Cristina Coletti e dal presidente di Esercizio Vita Luca Pomidori.

“Come Comune e assessorato – ha dichiarato l’assessore Cristina Coletti – sostengo con piacere iniziative tese a fare sensibilizzazione su temi specifici che riguardano la salute e chiamano in causa l’assistenza e quindi i servizi sociosanitari, che richiedono programmazione. Ricordo sempre che la conoscenza è la prima forma di prevenzione e la prevenzione è fondamentale per il singolo quanto per la comunità, soprattutto considerando che all’invecchiamento della popolazione si accompagnerà un aumento dei casi e dei costi di salute pubblica. Come Amministrazione è fuor di dubbio che vi è grande attenzione all’attività di tutte le realtà, associative e non, impegnate nella disseminazione di buone prassi e nel sostegno di chi è in difficoltà. Quindi non solo i portatori di malattia, ma anche i caregiver, cui ogni iniziativa deve oggi sapersi indirizzare”.

“Da ormai due anni – Luca Pomidori – con periodicità semestrale, promuoviamo come “Esercizio vita” eventi di interesse pubblico. Lo facciamo su patologie che hanno una grande incidenza sulla popolazione e su cui molto possono prevenzione, educazione e stili di vita. Il nostro, di palestra della salute, è un osservatorio privilegiato. La Bpco rischia di diventare un’emergenza. Spesso si incontra la malattia quando è in fase conclamata, irreversibile e l’unica strada è contenerla. Qui l’esercizio fisico diventa necessario. Noi crediamo che solo l’alleanza con i medici, di tutte le discipline, possa contribuire, nella fattispecie della Bpco, a indurre i pazienti e i futuri pazienti a interrogarsi e modificare i propri comportamenti e le proprie abitudini in nome di una maggiore consapevolezza”.

La malattia: la Bpco è un disturbo respiratorio complesso e cronico che interessa polmoni e bronchi, con conseguenze respiratorie. Si manifesta con tosse, fiato corto, oppressione al torace, debolezza, affanno negli sforzi ordinari, bronchiti. Si diagnostica con una spirometria. Colpisce soprattutto i fumatori, ma anche chi è esposto alle esalazioni di materiale tossico industriale. Non si guarisce, ma si possono ‘contenere’ i sintomi con una qualità di adeguata. L’infiammazione, che può degenerare in efisema e difficoltà cardiache per la carenza di ossigeno, viene curata con farmaci specifici e riabilitazione polmonare. La fascia più colpita è quella dei fumatori adulti.

Prevenzione: tema ostico, perché in generale si registra un ritorno al fumo, soprattutto da parte dei giovanissimi. I sintomi vengono spesso sottovalutati dal paziente, che finché riesce a fare un minimo di sport o sforzo non valutata l’opzione ‘no smoke’ e arriva dal pneumologo in una fase più o meno conclamata. Prima, potrebbe agire il Mmg? Ci prova, ma il fumatore ha una dipendenza (a Ferrara sono stati riaperti a metà gennaio i centri antifumo, ndr) ed è dunque non incline ad ascoltare consigli, ha una di disponibilità di ascolto parziale. Spesso, poi, fa più affidamento sul farmaco che sull’attività fisica, che potrebbe ridurre – non sostituire – l’utilizzo di farmaci.

La sensibilizzazione: le campagne più produttive, come spiega Salvatore D’Antonio, presidente associazione nazionale Bpco, sono alle scuole primarie, dove i ragazzini recepiscono e hanno la volontà di educare i genitori. Gli adolescenti non sono percettivi, spesso fumare, gli adulti comprendono ‘tardi’.

Approccio multidisciplinare: è indispensabile, per costruire l’alleanza medico paziente e attuare una vera presa in carico.

Il convegno è a partecipazione gratuita e rivolto in particolare a persone affette da questa malattia, medici, chinesiologi, fisioterapisti e operatori sanitari interessati ad approfondire il ruolo dell’esercizio nella gestione della Bpco (in accreditamento Ecm).

Clicca qui per l’iscrizione tramite modulo online. Per ulteriori informazioni contattare: info@eserciziovita.it – 3455984607

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