di Fabio Anselmo
“Il personale delle Forze di Polizia impiegato nei servizi di mantenimento dell’ordine pubblico, di controllo del territorio e di vigilanza di siti sensibili nonchè in ambito ferroviario e a bordo dei treni può essere dotato di dispositivi di video sorveglianza indossabili, idonei a registrare l’attività operativa ed il suo svolgimento”.
Ora mi chiedo dove ed in cosa consista la novità. Non cambia nulla. Quel “può” esprime discrezionalità e non obbligo.
Abbiamo tutti la memoria corta?
Ricordo uno dei casi più discussi proprio sulle modalità d’uso delle Bodycam. La morte di Simone Mattarelli, trovato cadavere in un capannone industriale della periferia nord-ovest il 3 gennaio 2021. Aveva 28 anni.
La notte precedente Simone era a bordo della sua auto quando non si fermò all’alt impostogli dai Carabinieri. Eravamo in pieno lockdown e lui ne stava violando le prescrizioni restrittive. Da lì partì un lungo inseguimento che impegnò 14 carabinieri, prima in auto e poi, attraverso le campagne, a piedi.
Uno dei militari, nella sua ultima fase, accese la bodycam, sì, proprio quella, che però si spense sul più bello, o, forse, semplicemente troppo presto. Erano le 2.45. Probabilmente non accadde nulla in quei momenti.
Fatto sta che solo 10 minuti prima, alle 2.35, vennero uditi alcuni colpi di pistola, 8 per la precisione. E poi le intimazioni a fermarsi rivolte dagli operanti al ragazzo in fuga. Poi il buio. Simone venne ritrovato soltanto il pomeriggio successivo, impiccato nel capannone ripreso sullo sfondo delle immagini interrotte.
La bodycam c’era anche allora ma smise di funzionare.
I senatori Cucchi, De Cristofaro, Floridia e Magni hanno presentato, come primo atto di questa legislatura, un progetto di legge molto semplice. Vi ho collaborato pure io.
L’uso delle bodycam è obbligatorio e non facoltativo.
Debbono essere attivate da tecnici delle Forze di Polizia e non dagli operanti. Debbono essere consegnate, al termine del servizio agli stessi tecnici preposti che le salvano su supporti informatici ove vi rimangono conservate per 24 mesi per poi essere cancellate. E’ fatto divieto di utilizzarle a scopi di identificazione o riconoscimento facciale, in assenza di notizia di reato.
Tutto qui.
Difficile? No. Onesto. Tutto il resto è propaganda.
Siamo a Ferrara e sono convinto che, con questa legge, la notte del 25 settembre 2005, non ci sarebbero state o non avrebbero funzionato esattamente come è avvenuto in tanti altri casi.
Chi ha fatto di tutto per rendere comunicativamente e politicamente più difficile ed impervio il percorso di verità cui sono stati costretti Patrizia e Lino Aldrovandi, per favore, non canti oggi vittoria che non esiste.
Solo propaganda.
*avvocato
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