Laboratorium Art Gallery presenta “Un Novecento ferrarese. Una stanza, una memoria, una visione”, installazione a cura del Maestro Giorgio Cattani (artista e direttore artistico).
L’inaugurazione venerdì 11 aprile alle ore 19 presso lo spazio espositivo 7MQ in via Garibaldi 22 a Ferrara.
C’è un tempo in cui l’arte smette di gridare per insegnarci ad ascoltare. È il tempo di “Un Novecento ferrarese”, l’installazione concepita dal Maestro Giorgio Cattani come un rito privato, raccolto, profondo. Qui, il Novecento ferrarese non è esposto: è evocato, sussurrato, restituito allo sguardo in una forma intima, poetica, familiare. Non un’antologia di nomi e opere, ma un’esperienza affettiva e sensoriale, che chiama il visitatore non al sapere, ma alla partecipazione.
Nello spazio raccolto di 7MQ, il pubblico è accolto da una poltrona appena lasciata, da una scrivania abitata dal pensiero. Oggetti che parlano di presenze invisibili, di chi si è seduto a guardare, di chi ha provato a comprendere. Un interno domestico e universale, dove il tempo si sospende e l’arte torna a essere ciò che più profondamente è: un modo di abitare il mondo.
Cattani orchestra un allestimento che è insieme gesto curatoriale e dichiarazione poetica. Ogni opera selezionata, ogni dettaglio dell’ambiente invita alla sosta e alla contemplazione. Qui, l’arte non si impone: si rivela. È parte della vita, della memoria, della storia di una comunità. La Ferrara del secolo scorso rivive nei dettagli e nei silenzi, nelle pause che ci obbligano a riflettere.
Laboratorium Art Gallery, da sempre attenta alla ricerca artistica contemporanea, apre in questa occasione una parentesi preziosa. Non una deviazione, ma una necessaria continuità: per comprendere il presente, occorre riconoscere le radici che lo hanno nutrito. L’installazione è un omaggio agli artisti che hanno raccontato Ferrara con passione e profondità — da Marcello Tassini a Ulderico Fabbri, da Giuseppe Virgili ad Annibale Zucchini, fino a Nemesio Orsatti e Galileo Cattabriga — e un invito a guardare con rinnovata attenzione ai talenti di oggi.
“Un Novecento ferrarese” dialoga idealmente con il docu-film “Al Filò” di Florestano Vancini, straordinaria testimonianza del fermento culturale della Ferrara degli anni ’50. Quel film, che per la prima volta restituì l’anima dell’arte moderna ferrarese, oggi risuona come memoria viva da raccogliere e proseguire.
La mostra è anche un tributo sentito alla famiglia Macalli, custode appassionata di un’eredità artistica profonda. La loro storica attività di corniciai, autentico presidio di bellezza e cultura, ha sostenuto per decenni artisti, opere e collezionisti. In ogni angolo dell’installazione si avverte il loro sguardo: silenzioso, attento, essenziale per la conservazione e la trasmissione di una memoria condivisa.
E oggi? Chi raccoglierà quel testimone? Chi si siederà su quella poltrona non solo per guardare il passato, ma per trasformarlo in visione? L’installazione lancia un’esortazione: costruire un nuovo collezionismo, capace di custodire la memoria e insieme di immaginare il futuro dell’arte.
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