Cronaca
9 Aprile 2025
Imputato è un 29enne ferrarese con l'accusa di maltrattamenti in famiglia e lesioni ai danni dell'ex. Per la difesa però sono tanti i punti di domanda emersi durante il processo, a partire dalle ferite riportate dalla donna

Pugni e schiaffi a lei, poi la testa dentro il wc. Chiesti oltre tre anni

di Davide Soattin | 2 min

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La Procura di Ferrara ha chiesto la condanna a tre anni e un mese per il 28enne ferrarese accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni ai danni dell’ex fidanzata, una ragazza di 29 anni, che però ha scelto di non essere parte civile nel processo.

La richiesta è arrivata nella mattinata di ieri, martedì 8 aprile.

Secondo l’originaria imputazione, il giovane avrebbe vessato la ragazza per sei mesi. Precisamente dal gennaio 2022 al giugno 2022, periodo in cui avrebbero convissuto. Una convivenza interrotta e successivamente ripresa da metà luglio a metà settembre.

In base all’iniziale denuncia lui l‘avrebbe aggredita verbalmente con offese e minacciata di morte a più riprese. Sempre nel periodo in questione, in altre occasioni, dalle parole sarebbe passato ai fatti, prendendola a pugni e schiaffi e mettendole le mani al collo, procurandole lesioni ed ematomi.

La convivenza sarebbe terminata dopo l’ultimo episodio di violenza. Il 12 settembre 2022 l’avrebbe aggredita accusandola di non aver pulito casa, spingendola e schiaffeggiandola, cercando di colpirla con delle testate e causandole delle lesioni.

Ancora: nel marzo 2022, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 28enne rincasò a notte fonda in uno stato di alterazione e le avrebbe sferrato dei pugni al volto, procurandole ematomi sugli occhi e sulla fronte.

Ad aprile fu registrato un altro litigio. Lui sarebbe stato di nuovo in preda ai fumi dell’alcol e le avrebbe spinto la testa dentro il wc per poi tirare l’acqua. Successivamente, non contento, l’avrebbe presa di forza per trascinarla fuori dal bagno. In quel momento lei cade e sbatte la testa contro un mobile, ferendosi.

Un’altra violenza sarebbe avvenuta a metà giugno, quando lui l’avrebbe aggredita lasciandole ematomi su gambe e braccia.

Non mancherebbero però alcuni punti interrogativi nella vicenda, come sollevato dalla difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Cristian Altieri, che ha chiesto l’assoluzione per il proprio assistito.

Secondo il legale difensore dell’uomo, infatti, le lesioni riportate dalla ragazza sul dorso dei piedi e delle mani se le sarebbe creata lei stessa aggredendo l’imputato, come quest’ultimo – sentito in aula precedentemente – aveva riportato davanti al giudice.

A tal proposito, l’avvocato difensore aveva anche evidenziato come le ferite refertate parlassero di abrasioni superficiali al dorso dei piedi e delle mani e all’avambraccio destro. E che la ragazza era uscita dal pronto soccorso con una prognosi di sei giorni.

Sempre l’imputato aveva poi fatto presente che la coppia non aveva una convivenza abituale (circostanza confermata anche in sede di esame dalla parte offesa). Fatto che, se confermato, potrebbe far cadere l’imputazione di maltrattamenti in famiglia per lasciare in vita quella di lesioni.

Il processo tornerà in aula il 28 aprile per repliche e sentenza.

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