Dopo il centro sociale La Restistenza un’altra associazione ferrarese storica rischia di trovarsi senza sede, vogliono chiudere quella di Cittadini del Mondo. “Il 30 maggio – scrivono – il comune vuole la nostra sede, senza offrirci alternative“.
Una decisione comunicata con una pec nella mattinata di lunedì 7 aprile che invita a lasciare gli spazi entro la fine di maggio dato che l’immobile dovrebbe essere venduto entro l’anno. Una possibilità che rientrava già nel Piano Alienazioni del Comune approvato dal Consiglio comunale lo scorso 10 febbraio.
Una comunicazione che arriva a seguito di una richiesta da parte di Cittadini del Mondo con cui, in data 24 marzo, veniva chiesto il rinnovo della concessione. L’associazione ha dunque ricevuto una risposta del tutto inaspettata anche perché non era al corrente della volontà del Comune di alienare l’immobile nel quale trova sede. La scadenza della concessione era del febbraio 2024 ma da allora l’associazione aveva potuto continuare a usufruire degli spazi e, a quanto pare, nessuna comunicazione in merito a una possibile vendita o alla volontà di non procedere a una nuova concessione le è arrivata.
L’associazione fa sapere di avere avviato le procedure per il rinnovo “nei tempi previsti” quindi prima del febbraio 2024, rispettando i tempi. La pec di marzo è invece stata scritta in quanto per tutto il 2024 e fino alla brutta sorpresa di lunedì mattina non avevano mai avuto risposta.
Così Cittadini del Mondo ha deciso di organizzare una grande assemblea presso la propria sede mercoledì 7 maggio alle 18, un’assemblea di “conoscenza, amicizia e mobilitazione collettiva di sostegno per una società più giusta”.
Una sede nel cuore della città di Ferrara, in via Kennedy 24, dove l’associazione da trent’anni si ritrova per dare “voce, lotta, speranza, inclusione, solidarietà e diritti”. Uno spazio per nuovi cittadini ferraresi con “corsi di lingua italiana con centinaia di allievi ogni anno e doposcuola gratuiti, attività sportive, ambientali e culturali, assistenza e consulenza di ogni tipo“.
Ai corsi di italiano sono iscritte 147 persone che tra un mese non avranno più uno spazio dove poter apprendere la lingua del paese che li ospita.
“Abbiamo difeso – concludonoi – i diritti e la dignità dei nuovi cittadini contro il razzismo istituzionale, i Cpr, contro i pregiudizi e le discriminazioni nella politica, nella stampa e nei social media, negli uffici pubblici, nei luoghi di lavoro e nelle strade”.
articolo aggiornato alle 16.05 del 9 aprile
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