Attualità
8 Aprile 2025
Accordo quinquennale, firmato dai vertici degli enti Laporta e Bratti, per incrementare le conoscenze sullo stato della risorsa idrica

Protocollo d’intesa Ispra-Adbpo per approfondire la conoscenza idrogeologica del territorio

di Redazione | 2 min

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Il presidente dell’Ispra Stefano Laporta e il segretario generale dell’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po Alessandro Bratti hanno firmato un protocollo d’intesa, della durata di cinque anni, per implementare il quadro conoscitivo del ciclo idrologico per una più efficace valutazione dello stato quali-quantitativo della risorsa idrica, nell’ambito del Piano Operativo Ambiente (Poa) promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.

La collaborazione, finalizzata ad approfondire e sperimentare nel distretto del Fiume Po temi scientificamente complessi, i cui esiti potranno avere sviluppi di livello nazionale, prevede inoltre azioni necessarie per un impiego efficace ed efficiente delle risorse e per la successiva adozione di una strategia condivisa, nell’ambito delle rispettive competenze istituzionali.

L’Ispra metterà a disposizione le conoscenze in materia di idrologia, idrodinamica, idromorfologia, sullo stato e la dinamica evolutiva degli ecosistemi delle acque interne superficiali e sotterranee, la pianificazione di bacino e la gestione del rischio idrogeologico, anche attraverso reporting ufficiali sugli interventi strutturali per la difesa del suolo, come il Repertorio Nazionale degli interventi di Difesa del Suolo (Rendis) e l’Inventario dei Fenomeni Franosi Italiani (progetto Iffi).

L’Autorità di Bacino Distrettuale del fiume Po studia e monitora il territorio del distretto di 8 Regioni e la Provincia Autonoma di Trento, un’area sede di numerose ed importanti attività produttive, con notevoli impatti sul sistema naturale; a questo si aggiunga la variabilità delle condizioni idrologiche e i cambiamenti climatici in atto, che si manifestano con particolare intensità proprio nel bacino padano.

L’Adbpo ha il compito di pianificare la gestione del rischio alluvioni ed assicurare il miglioramento delle caratteristiche dei corpi idrici, impedendone l’ulteriore deterioramento, proteggendo gli ecosistemi acquatici e terrestri e promuovendo la crescita dei territori coinvolti.

Va ricordato che la “Direttiva acque” ha istituito un quadro per l’azione comunitaria in materia di risorse idriche e che la “Direttiva alluvioni” ha stabilito la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni per ridurre gli impatti all’interno della Comunità europea; è necessario quindi assicurare una completa e adeguata attività conoscitiva, riorganizzando tutte le informazioni sugli eventi alluvionali, dissesti di versante ed eventi siccitosi e la raccolta sistematica dei dati territoriali ed ambientali, con procedure omogenee e standardizzate, avvalendosi anche delle nuove tecnologie.

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