di Elisa Fiorini
Quattro partite alla fine del campionato, quattro finali per la Spal, che dovrà in tutti i modi mantenersi sulla linea di galleggiamento per evitare lo spettro della retrocessione diretta e farsi trovare all’appuntamento playout nella miglior condizione possibile.
Questa settimana ai biancazzurri tocca la trasferta in Sardegna contro la Torres, terza forza del campionato a quota 61 punti. Un impegno all’apparenza proibitivo per la squadra di Baldini, che dovrà comunque provare a fare punti per evitare brutte sorprese.
“Non abbiamo recuperato Paghera – dice subito Baldini, commentando la salute dei ragazzi -, Bidaoui sarà lasciato qui a lavorare, mentre Karlsson lo abbiamo perso per qualche settimana. Ho sempre pensato che i moduli si fanno coi giocatori che si hanno a disposizione. Farò tutte le valutazioni del caso. Torna invece a disposizione Arena”.
La Torres è una squadra proiettata verso i playoff: “Giocano insieme da diversi anni, sono una squadra collaudata e salta subito agli occhi quanto siano tosti. Mi aspetto una partita, appunto, tosta, dove noi dobbiamo trovare assolutamente compattezza. Al momento il problema è il fatto che prendiamo sempre gol, contro di loro servirà la massima concentrazione. Metterò in campo quelli che mi hanno dato questa sensazione durante la settimana”.
Per quanto riguarda la situazione a livello psicologico. “Stiamo lavorando sia a livello collettivo che singolarmente, Calapai era in grande difficoltà e nella scorsa gara è uno dei più positivi, vedo lui e altri compagni molto diversi. Servirebbe del tempo ma non lo abbiamo. Dobbiamo accelerare ogni aspetto, a partire dal lavoro dove ho la responsabilità di mettere in campo una metodologia di lavoro orientata alla partita ma non invasiva nella loro testa. Il patto vale sempre, anche con la Torres. Si dovrà eliminare il fatto di andare sempre sotto, ma dovremo essere compatti nella fase di non possesso” promette l’allenatore.
Il sentimento in casa Spal salta fuori sempre nel secondo tempo, quando non c’è più nulla da perdere. “Nel primo tempo l’ultima partita avevo messo la maggior qualità della rosa, ma per l’ennesima volta è stato migliore il secondo tempo. Vorrei che si esprimessero sempre così, anche rischiando, ci stiamo lavorando”
La squadra ha consapevolezza della situazione: “Vai sotto col Legnago in casa 1-0 in una partita determinante, l’85% delle squadre avrebbe mollato, ma alla mia non succede. La squadra ha troppa consapevolezza della situazione, ci tengono talmente troppo da essere pesanti. Questa settimana ho provato ad alleggerirli. Così non fosse vi direi il contrario: per dire, Paghera voleva venire in ritiro in Sardegna ed è infortunato”.
Assente Radrezza, ma in generale questa settimana “c’è stato qualche acciacco: Antenucci, Zammarini e El Kaddouri. Lui è entrato molto bene nella scorsa partita ed è a disposizione della squadra, ma ora non ha 90′ nelle gambe. Dobbiamo cercare di non perderlo perché la sua qualità si è vista anche solo per mezz’ora nell’ultima gara”.
La stagione volge al termine, i carichi di lavoro andranno gestiti: “Continuo a pensare partita per partita, e ogni settimana se si muove la classifica qualcosa succede. Mi sembra che la squadra sia in condizione, con qualcuno che ha avuto infortuni leggermente più indietro. Nei secondi tempi surclassiamo quasi sempre gli avversari: dobbiamo mantenere questa condizione atletica”.
In Sardegna la Spal farà un piccolo ritiro: “Vivrò ventiquattro ore coi ragazzi, parleremo con loro singolarmente come fatto nel ritiro della scorsa settimana. Cercheremo di sfruttare l’occasione sotto il punto di vista mentale e caratteriale“.
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