Editoriali
3 Aprile 2025
Il direttore: “Era un momento, quel 2005, in cui i giornali on line erano timidi avanguardie nell’era dei grandi gruppi editoriali”

Vent’anni fa nasceva Estense.com

(Foto di La prima edizione di Estense.com, datata 2005)
di Marco Zavagli | 3 min

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Come ogni primavera ritorna l'appuntamento di Giardini Estensi dedicato ai piccoli e grandi giardinieri. L’evento del 3 e 4 maggio, giunto alla 21ª edizione, presenta la novità del cambio di location che passerà dal Parco Massari alla vicina Piazza Ariostea.

Siamo nati esattamente venti anni fa. E non fu un parto normale. Lo definirei un parto podalico. Ci hanno preso per i piedi.

Era un momento, quel 2005, in cui i giornali on line erano timidi avanguardie nell’era dei grandi gruppi editoriali sostenuti da milioni e milioni di euro di fondi governativi.

In quel frangente, il nascere dalla parte sbagliata – l’estrazione irriverente verso la natura delle cose – ci ha un po’ segnati. Si sa, il pargolo nasce con la testa rivolta verso il basso. Noi, estratti da parto podalico, avevamo piedi e natiche rivolte verso chi ci accoglieva.

Quell’entrata irriverente nel mondo dell’informazione ferrarese è stata un po’ il nostro peccato originale. Negli anni ci siamo contraddistinti come il giornale ‘contro’. Quello che scriveva cose che gli altri non dicono. O che spiazzava il comune sentire con interpretazioni per nulla docili della realtà locale.

E, sinceramente, è significativo il fatto che il nostro pubblico ci abbia affibbiato negli anni gli epiteti di ‘fascisti’, ‘grillini’, ‘comunisti’ a seconda degli eventi storico-politici che modellavano questa città e che, di conseguenza, ci vedevano approvarne o confutarne vedute o risultati.

Ricordiamo quando una nostra martellante inchiesta sulla manovra di bilancio da otto milioni di euro della giunta Tagliani fece scendere in piazza tutte le opposizioni di centrodestra.

In quei giorni si presentarono in redazione l’attuale assessore alle finanze Matteo Fornasini, consigliere di Forza Italia, e Paolo Spath, di Fratelli d’Italia, a chiedermi lumi su cosa loro non erano riusciti a capire.

Alla fine, a forza di indagare sui motivi dell’annunciato aumento di Imu e Irpef l’allora assessore al bilancio Vaccari fu costretto ad ammettere che una delle ragioni per cui si chiedeva un sacrificio maggiore ai cittadini era stata la scelta di non vendere le azioni Hera. “Ora, per una strana proprietà transitiva che ci sfugge, il prezzo di una sua scelta politica ricade sui cittadini” scrivevamo esattamente dieci anni fa.

Dieci anni dopo molti attori sono cambiati. Scrivere oggi quello che scrivevamo allora ci costa mille querele e interminabili processi. Continuiamo a farlo. E le nostre vicende giudiziarie ormai sono note.

Ma ogni assoluzione porta con sé ingenti spese di tempo e di denaro. Chi oggi è al potere lo sa. E per questo continuerà a denunciarci.

Ma è un peso che sopportiamo volentieri. Il contraltare di questa persecuzione sono le tantissime manifestazioni di stima e solidarietà che ci accompagnano ogni volta che ingaggiamo una battaglia per la verità.

Chiudiamo questo annuncio di anniversario con un verso di Francesco Guccini. La canzone è “Due anni dopo”, diventata nell’incisione dal vivo “Quasi come Dumas” “Vent’anni dopo”.

“Nei giorni che avrai ti ritroverai/ Vent’anni anni dopo sempre quella faccia”.

La faccia è la nostra, da sempre. Nei successi e negli sbagli. Nelle battaglie vinte e in quelle perse. Crediamo sia la faccia di molti ferraresi. E questo ci piace.

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