di Paolo Barbieri*
Il 2025 è un anno importante per la nostra Associazione: è l’Anno Internazionale delle Cooperative, proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il tema scelto recita “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”.
Abbiamo, quindi, costruito un programma che ci porti ad alzare lo sguardo e a misurarci con ciò che accade a livello internazionale che, oggi più che mai, condiziona le nostre vite di cittadini e imprese.
Se è vero che la globalizzazione ha infranto i confini e marginalizzato il ruolo dei territori, è altrettanto vero che oggi i territori sono chiamati a riaffermare e ridisegnare una propria centralità e funzione. In questo, le cooperative diventano uno snodo fondamentale perché, a differenza di altre imprese, sono per propria natura territoriali.
Il 2025, però, non è solo l’Anno Internazionale delle Cooperative. È anche l’Ottantesimo dalla Liberazione. Una ricorrenza che ci sta particolarmente a cuore, perché i valori della Resistenza, della Liberazione e della Democrazia sono intrinsecamente i valori della Cooperazione.
La cooperazione fu tristemente protagonista del periodo buio del regime fascista, quando gli squadristi assaltavano Case del Popolo e cooperative. Ma la cooperazione fu altrettanto protagonista, felicemente, di quella fase di slancio e impegno che ha caratterizzato tutto il periodo della Ricostruzione dopo la Liberazione, quando le Case del Popolo riaprirono e vennero rifondate, per tornare ad essere luoghi di emancipazione delle classi popolari. Con il progetto Memorie dal Popolo abbiamo raccontato questa vicenda, grazie a un documentario, un podcast e un museo virtuale interattivo, che vi consigliamo di scoprire sul nostro sito. In quegli anni si costituirono numerose cooperative per contribuire in vari modi alla ricostruzione post-bellica.
Uniti diamo Forma al Futuro. Ferrara e Modena: due territori uniti, donne e uomini che ogni giorno, con il proprio lavoro, impegno e passione, danno forma al futuro. In questa operosità, in questo fare insieme, in questa varietà di competenze, servizi, progetti, risiede la nostra ricchezza e il nostro orgoglio.
Due anni fa, attraverso il documento congressuale di mandato, ci eravamo presi alcuni importanti impegni. A distanza di due anni, possiamo misurare e rendicontare risultati importanti e, al tempo stesso, rinnovare il nostro impegno, per perseguire sempre meglio i nostri obiettivi.
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L’impegno a rafforzare il ruolo di rappresentanza dell’associazione.
Stiamo potenziando la nostra capacità di intervento a tutti i livelli. In Legacoop rappresentiamo sia cooperative di piccole dimensioni sia cooperative forti e strutturate. I bisogni sono molto diversi, vanno dall’affiancamento su questioni tecniche molto precise, al bisogno di fare rete, alla necessità di avere una capacità di interlocuzione che raggiunga anche il livello europeo. Quello che ci contraddistingue maggiormente, come associazione, è la nostra capacità di rappresentare soggetti che, a loro volta, aggregano e rappresentano un numero significativo di soci.
In sintesi, lavoriamo per ridurre le diseguaglianze, in una società in cui pochi ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri e la classe media perde il suo potere d’acquisto. Fondamentale, però, è essere competitivi sui mercati e generare utili duraturi nel tempo. Per riuscire in tutto questo, è necessario avere una solida base sociale ed essere capaci di attrarre e mantenere i migliori talenti.
Ed è per questo che, tornando agli impegni presi due anni fa, abbiamo deciso di:
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Favorire politiche di coinvolgimento e adesione delle basi sociali delle cooperative e favorire la diffusione della cultura cooperativa nelle scuole e nelle Università. Questo anche al fine di supportare la ricerca di profili professionali e costruire rapporti di scambio efficaci tra mondo del lavoro e della formazione.
In risposta a questi impegni, abbiamo strutturato un ufficio dedicato, “Progetto Lavoro in Cooperativa”, e avviato il progetto Modus Cooperandi.
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Abbiamo voluto mettere al centro della nostra azione i pilastri del lavoro, della legalità, del welfare, dell’innovazione e della sostenibilità.
La tutela del buon lavoro è per noi una priorità, per questo consideriamo giusti e necessari i rinnovi dei CCNL a cui abbiamo lavorato in questi anni. Senza, però, poter mai dimenticare che l’altra faccia della medaglia del riconoscimento degli aumenti salariali è il conseguente riconoscimento del giusto valore dei servizi.
In questi due anni, abbiamo proseguito il nostro impegno anche sul fronte della legalità, arrivando per esempio alla firma di un Protocollo per il contrasto al caporalato.
Con l’ufficio innovazione e sostenibilità, abbiamo sostenuto la nascita di due (a breve saranno 4) comunità energetiche in forma cooperativa, dando risposta a uno dei nuovi bisogni emergenti.
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Un altro aspetto da rendicontare con grande soddisfazione è il rafforzamento del rapporto tra Legacoop Estense e la nostra società di servizi, Finpro, un partner insostituibile, con cui siamo in grado di fornire alle cooperative associate servizi specialistici e consulenze su misura.
In Legacoop Estense contiamo circa 200 cooperative associate. Un numero che, all’apparenza, potrebbe sembrare esiguo, ma che in realtà rappresenta un impatto significativo:
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oltre 3.000 sedi locali ed imprese consorziate sui territori di Modena e di Ferrara;
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che nel 2023 hanno prodotto ricchezza per 7,9 miliardi di euro
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quasi mezzo milione di soci e socie;
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oltre 34.500 persone occupate, di cui il 54% sono donne.
Un’attenzione particolare è stata dedicata all’emergenza del Granchio Blu che ha messo in ginocchio le cooperative di Goro e Comacchio che si occupano di acquacoltura, con specifici contributi nella ricerca di nuove soluzioni, a beneficio dei propri soci e di tutte le cooperative del settore.
Veniamo ora allo scenario attuale e alle sfide che ci attendono.
Secondo quanto emerge dall’ultima indagine dell’Area Studi di Legacoop Nazionale, le prospettive non sono rassicuranti: una crescita quasi a zero, costi dell’energia che affaticano i bilanci, investimenti stagnanti, produzione industriale in calo, guerra commerciale in arrivo.
Il problema della ricerca del personale, anche se oggi sembra premere meno di un anno fa, sarà destinato a rimanere centrale a lungo, nella prospettiva dei cambiamenti demografici in corso. È una partita complessa, che richiede azioni a vari livelli: da interventi formativi sempre più mirati, per il miglioramento delle competenze, all’incentivazione della partecipazione femminile, all’inclusione di nuova manodopera, anche straniera.
Sul fronte emergenza abitativa, la difficoltà crescente di accedere ad alloggi dignitosi a prezzi sostenibili è un problema non rinviabile, che impatta su un numero sempre maggiore di cittadini. Le cooperative di abitazione possono offrire risposte significative e sono pronte a investire, ma serve anche l’impegno del pubblico a supporto di questa prospettiva.
Grazie a un patrimonio solido costruito negli anni, le cooperative dimostrano tenuta economica e resilienza. Di questo siamo orgogliosi, ma quanto tempo potremo continuare a viaggiare, stando in riserva e giocando in difesa? Nell’incertezza che viviamo a livello globale, diventa complesso programmare e fare investimenti nel medio e lungo periodo, soprattutto se mancano adeguate politiche industriali di sostegno agli investimenti.
Per questo, abbiamo bisogno di istituzioni forti, che siano al nostro fianco. Ci aspettiamo semplificazione e sostegno agli investimenti, al fine di accompagnare le imprese nelle transizioni digitale ed energetica e nell’orientare il modello produttivo e organizzativo avvalendosi delle possibilità messe a disposizione dall’intelligenza artificiale. Tutto questo per essere sempre più competitivi sul mercato italiano e internazionale.
Oggi l’idea che abbiamo di Europa diventa fondamentale. Sul terreno dell’Europa, si gioca molto di più di una partita politica ed economica. Si gioca l’idea di società che abbiamo. E la cooperazione, per i valori che la contraddistinguono, non può esimersi dal prendere posizione e affermare la propria visione di Europa. Un’Europa che vogliamo viva, giovane, energica, capace di interpretare i bisogni e dare nuove risposte.
I valori della cooperazione abbracciano i valori fondanti dell’Europa, quelli delle radici di Ventotene, quando, nel 1941, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, confinati dal Fascismo, scrissero il “Progetto di un Manifesto per un’Europa libera e unita”.
Noi crediamo nell’Europa, ma chiediamo e auspichiamo cambiamenti significativi con l’obiettivo di creare un ambiente competitivo, ad esempio attraverso la revisione delle politiche di concorrenza, la semplificazione legislativa, la facilitazione dell’accesso ai finanziamenti e la creazione di modelli europei in settori strategici, politiche energetiche coerenti e unitarie. Ci aspettiamo uno sforzo maggiore nel pensare a soluzioni più coraggiose per i tanti problemi che dobbiamo affrontare, senza imbrigliarci in una burocrazia farraginosa.
COME GUARDIAMO AL FUTURO
Uniti diamo forma al futuro. Ma quale futuro?
La cooperazione è un’idea antica ma può avere gambe sempre nuove. Per questo continua a essere importante anche chiedersi: dove sono oggi i bisogni da soddisfare? La cooperazione, infatti, accade ogni volta che i singoli, isolati e fragili, comprendono che mettendosi insieme possono diventare più forti e più capaci di tutelare i propri interessi, ben oltre il profitto.
Se questo è l’Anno Internazionale delle Cooperative, come movimento cooperativo internazionale non possiamo esimerci dal cercare un ruolo laddove, oggi, avviene l’espropriazione della vera ricchezza, creata da moltissimi cittadini e sfruttata da una manciata di grosse imprese private.
Su queste partite, ci giocheremo tanto. Sulla capacità della cooperazione di proporsi come modello per offrire un’alternativa alla distorsione dell’attuale modello economico si giocherà non solo il nostro futuro di cittadini, ma anche il futuro della cooperazione stessa come proposta credibile, adatta a rispondere ai veri bisogni della contemporaneità.
Convinti che il nostro modello, seppur ultracentenario, sia ancora in grado generare ricchezza ed equità sociale per un mondo sempre più sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
Chiudo suggerendo 3 parole chiave per affrontare al meglio la sfida del futuro:
PARTECIPAZIONE
Sembrano tramontati i tempi in cui la dimensione collettiva prevaleva su quella individuale, in cui il “noi” contava più dell’”io”. Di questo dobbiamo esserne consapevoli ma non vogliamo adeguarci: dobbiamo impegnarci, verso i nostri soci e verso le nostre comunità, a recuperare quel senso di condivisione e partecipazione, magari anche trovando nuove modalità, per continuare a renderci davvero unici e poter fare la differenza.
CORAGGIO
Il coraggio di rimanere in prima linea, sul pezzo, di non derogare ai nostri valori. Ma anche il coraggio di cambiare, di rinnovarsi, senza paura di riscoprirsi in nuove forme. E, infine, il coraggio di mantenere fede al patto generazionale, di lavorare per costruire, nei giusti tempi e nei giusti modi, il ricambio necessario a dare un futuro alle nostre cooperative.
CASA
Spesso diciamo che Legacoop è la casa delle cooperative e speriamo che in questa descrizione possiate riconoscervi. Nella nostra casa ci si parla, ci si incontra, magari a volte ci si scontra. Ma, sempre, ci si confronta. In casa trovi sempre qualcuno che può darti una mano, qualcuno a cui chiedere un consiglio, qualcuno a cui sottoporre un problema nella speranza che, al piano di sopra, ci sia qualcun’altro che può avere una soluzione. In casa ci si sente protetti, ma è da lì che si parte per esplorare il mondo.E spero davvero tanto che in Legacoop, Voi, possiate sempre sentirvi a casa!
Divisi siamo nulla, UNITI SIAMO FUTURO.
*Presidente Legacoop Estense