Rifiutiamoci!
Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.
Rifiutiamoci di dimenticare che il rifiuto che produciamo non ci torni prima o poi nel piatto, nel bicchiere e nei polmoni.
La striscia di Gaza ricostruita come un meraviglioso resort sul mare per americani ricchi e i palestinesi dispersi tra vari paesi arabi. Una Nakba o una Shoah, ovvero una catastrofe, una tempesta devastante se andiamo direttamente alla traduzione dei due termini...
Perché dopo un pur brutale attentato compiuto da un gruppo terrorista ai danni di alcuni insediamenti israeliani si persegue la vendetta su un intero popolo? Perché i Palestinesi sono odiati dagli Israeliani come un tempo lo erano gli ebrei?
Come insegnante e come rappresentate politica istituzionale mi pongo le domande sugli errori che io, la scuola e le forze politiche abbiamo commesso per non riuscire a far comprendere l’importanza dell’esercizio di scelta
Ci sono morti viventi reali ogni giorno in Palestina, così come ci sono in Ucraina, in Libano, in Congo e in una serie misconosciuta di Paesi. Noi qui l’orrore lo celebriamo in una notte, a Ferrara di più
Bibbia e moschetto una volta, Bibbia e drone oggi, il resto non cambia!
L’inno di Mameli in versione originaria come materia di insegnamento obbligatoria nelle scuole: siamo pronti alla morte l’Italia chiamò! E tra un po’ chiamerà davvero ragazze e ragazzi che non avete conosciuto la Leva ma finirete direttamente in guerra, perché “la preparazione militare ha un ruolo preventivo fondamentale” pontifica un consigliere comunale in età da pensione, il quale aggiunge :“Non va inoltre scordato come in un’epoca di crescenti tensioni internazionali, una retorica esclusivamente pacifista rischia di essere percepita come idealistica e poco realistica”.
Cioè parlare di pace è retorico perché il mondo si sta indirizzando verso la guerra e tanto vale essere pronti, come suggerisce la gaia commissaria europea Hadja Lahbib mentre estrae da una borsetta che neanche Eta Beta.. il kit di sopravvivenza!
A che serve studiare la Costituzione, insieme alla Bibbia, se poi l’art.11 della Costituzione, quello che dopo la Seconda Guerra Mondiale si premurò di sancire che l’Italia ripudia la guerra, viene usato come carta igienica! Noi solo in missione ONU – cerca di ammansire la nostra Premier di fronte alle richieste dell’asse Parigi – Berlino – Londra che vuole truppe pronte a combattere in Ucraina – e solo in missione di peacekeeping.
Un peacekeeping di cui Zelensky per esempio, non sa che farsene se i soldati non saranno pronti a combattere ed ecco che a scuola si prepara il nuovo esercito di fieri italiani pronti alla morte, solo dalla parte prestabilita sia ben chiaro. Perché di manutentori della pace, seppur in tenuta militare, a Gaza per esempio, dove si muore di brutto solo per il fatto di esserci nati, nessuno ne parla!
Ci sono luoghi dove fare la guerra per fare la pace sembra l’ideale e altri in cui va bene la guerra senza nessuna speranza di pace. Sono i valori nazionali di quell’Occidente che a scuola deve studiare soltanto la propria storia: esplorarsi per bene il proprio ombelico come fosse davvero l’Ombelico del Mondo.
La politica nazionale? Sì è in fondo a destra!
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