È accusato di maltrattamenti in famiglia e lesioni, ma lui si dichiara innocente. Di più: secondo la difesa sarebbe stato lui l’aggredito.
Siamo nel mezzo di un processo a carico di un 28enne ferrarese. Parte offesa, che non si è costituita parte civile, è la sua ex, di 29 anni.
Secondo l’originaria imputazione il giovane avrebbe vessato la compagna per sei mesi. Precisamente dal gennaio 2022 al giugno 2022, periodo in cui avrebbero convissuto. Una convivenza interrotta e successivamente ripresa da metà luglio a metà settembre.
In base all’iniziale denuncia lui l’avrebbe aggredita verbalmente con offese e minacciata di morte a più riprese. Sempre nel periodo in questione, in altre occasioni, dalle parole sarebbe passato dalle parole ai fatti, prendendola a pugni e schiaffi e mettendole le mani al collo, procurandole lesioni ed ematomi.
La convivenza sarebbe terminata dopo l’ultimo episodio di violenza. Il 12 settembre 2022 l’avrebbe aggredita accusandola di non aver pulito casa, spingendola e schiaffeggiandola, cercando di colpirla con delle testate e causandole delle lesioni
Ancora: nel marzo 2022, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 28enne rincasa a notte fonda in uno stato di alterazione e le sferra dei pugni al volto, procurandole ematomi sugli occhi e sulla fronte.
Ad aprile è registrato un altro litigio. Lui sarebbe stato di nuovo in preda ai fumi dell’alcol e le avrebbe spinto la testa dentro il wc per poi tirare l’acqua. Successivamente, non contento, l’avrebbe presa di forza per trascinarla fuori dal bagno. In quel momento lei cade e sbatte la testa contro un mobile, ferendosi.
Un’altra violenza sarebbe avvenuta a metà giugno, quando lui l’aggredisce lasciandole ematomi su gambe e braccia. In mezzo ci stanno la rottura di due cellulari e di alcuni investimenti.
E qui entra in gioco la difesa (sostenuta dall’avvocato Cristian Altieri), secondo la quale le lesioni subite dalla ragazza sarebbero ferite da difesa. Difesa, però, di lui contro di lei. E qui entrerebbero in gioco i punti somatici lesi: dorso dei piedi e delle mani. Come se, assecondando appunto la difesa, fosse stata la parte offesa ad aggredire.
Questo è quanto sostenuto dall’imputato nell’ultima udienza. Sempre l’imputato ha fatto presente che la coppia non aveva una convivenza abituale (circostanza confermata anche in sede di esame dalla parte offesa). Fatto che, se confermato, farebbe cadere l’imputazione di maltrattamenti in famiglia per lasciare in vita quella di lesioni.
L’avvocato difensore, nel corso dell’istruttoria dibattimentale, ha sottolineato come le lesioni refertate parlino di abrasioni superficiali al dorso dei piedi e delle mani e all’avambraccio destro.
E che la ragazza era uscita dal pronto soccorso con una prognosi di sei giorni.
Il giudice Marco Peraro ha rinviato le parti ad aprile per la discussione.
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