Attualità
27 Marzo 2025
Firmata la convenzione tra Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e l’Azienda Usl di Ferrara

Ex chiesa di San Bartolo, un progetto di restauro e messa in sicurezza

di Redazione | 6 min

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L’ex Chiesa di San Bartolo è pronta a rinascere. Ieri, mercoledì 26 marzo, è stata ufficialmente firmata la convenzione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bologna e le Province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara e l’Azienda Usl di Ferrara per l’attuazione del progetto di restauro e messa in sicurezza dell’ex Chiesa di San Bartolo a Ferrara.

L’intervento, che prevede la verifica del rischio sismico, la riduzione della vulnerabilità strutturale e il restauro del bene storico, è reso possibile da un finanziamento ministeriale che ammonta a 1,5 milioni di euro che si unisce così al finanziamento del Commissario delegato per la ricostruzione post sisma 2012 di cui l’Ausl è ente attuatore.

Si preannuncia un corposo intervento di restauro per l’ex Chiesa del complesso monastico, di proprietà dell’Azienda Usl di Ferrara, attualmente sede della Residenza Psichiatrica a trattamenti estensivi “Il Convento” che mette a valore l’evoluzione della struttura e la trasformazione da luogo di reclusione a luogo di cura per chi soffre di un disturbo mentale. Le attività quotidiane comunitarie e terapeutico-riabilitative hanno sede nella parte del monastero che si sviluppa intorno al Chiostro monumentale mentre il resto dei corpi di fabbrica, compresa la Chiesa, vertono in cattivo stato di conservazione e in disuso.

Il San Bartolo è considerato un “luogo del cuore” per la città estense, candidato alla 12esima edizione del programma nazionale “I luoghi del cuore. Basta poco per salvare i luoghi che ami” promosso dal Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano e dedicato ai luoghi italiani da non dimenticare. E che lo scorso fine settimana del 22 e 23 marzo 2025 ha aperto le porte al pubblico in occasione delle Giornate Faui di Primavera: una occasione unica per scoprire l’ex complesso monastico e contrastare lo stigma dei disturbi psichiatrici.

Un intervento di tutela e valorizzazione

L’ex Chiesa di San Bartolo, edificio di pregio storico-artistico, è stato danneggiato dal sisma del 2012 e non versa in adeguato stato di conservazione. Per garantire la sua tutela e fruibilità, la Soprintendenza ha in carico un finanziamento da parte del MiC – Ministero della Cultura, nell’ambito del Programma Interventi Legge 232/2016 (D.M. 106/2018) per un importo di 1,5 milioni.

I lavori di riparazione e miglioramento sismico dell’ex Chiesa e convento sono inseriti nel programma delle opere pubbliche e dei beni culturali previsto dal commissario delegato per l’emergenza sisma della Regione Emilia-Romagna che ha previsto un finanziamento pari a 2 milioni di euro da parte dell’Agenzia Regionale Ricostruzioni con una progettualità complessiva che vale quindi 3,5 milioni per il recupero del bene storico.

Un accordo strategico per la sicurezza e il recupero

L’accordo tra i due enti prevede una gestione congiunta dell’intervento che unisce i due finanziamenti nell’intento del recupero del bene, con l’Ausl di Ferrara che assumerà il ruolo di stazione appaltante ed ente attuatore, curando tutte le fasi della progettazione ed esecuzione dei lavori. La Soprintendenza, invece, manterrà la supervisione tecnico-scientifica e provvederà alla liquidazione delle spese per la sua parte di finanziamento.

Le opere riguarderanno la verifica della vulnerabilità sismica dell’edificio, il miglioramento strutturale e il restauro conservativo, con particolare attenzione alla tutela delle caratteristiche architettoniche e artistiche del bene.

Il progetto è in capo al Servizio Comune Tecnico Patrimonio del Dipartimento Tecnico delle Aziende Sanitarie ferraresi.

Tempistiche e sviluppo del progetto

Le attività di progettazione saranno avviate entro tre mesi dalla firma dell’accordo, mentre l’affidamento dei lavori è previsto entro tre mesi dall’ottenimento delle autorizzazioni necessarie all’avvio dei lavori. Il termine per la conclusione dell’intervento è fissato al 31 dicembre 2028, salvo eventuali proroghe motivate.

Un impegno congiunto per il patrimonio culturale

Alla conferenza stampa, alla presenza del prefetto Massimo Marchesiello, sono intervenuti la dottoressa Nicoletta Natalini, direttrice generale Aziende Sanitarie ferraresi, l’architetto Francesca Tomba, dirigente della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, il geometra Marco Gulinelli, assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, il dottor Enrico Cocchi, direttore Agenzia Regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna, l’architetto Giovanni Peressotti, direttore Dipartimento Tecnico e delle Tecnologie Sanitarie delle Aziende Sanitarie ferraresi e responsabile unico del procedimento, l’architetto Carla Di Francesco, presidente Fai Emilia-Romagna e la professoressa Rita Fabbri del Dipartimento di Architettura Unife.

La sinergia costituita tra Ausl e Soprintendenza per arrivare a recuperare e rendere fruibile un bene storico di pregio come l’ex Chiesa di San Bartolo – dichiara la direttrice Natalinirappresenta un valore aggiunto per le Aziende Sanitarie ferraresi. La nostra mission principale è erogare prestazioni sanitarie e promuovere la prevenzione, ma salvaguardare il valore artistico del patrimonio storico, oltre a essere un grande impegno, rientra in una visione olistica della salute come benessere psico-fisico, che comprende anche l’aspetto della bellezza e della cura del verde”.

A fare il quadro sul patrimonio storico-artistico di cui le Aziende Sanitarie ferraresi sono “custodi” è l’architetto Peressotti: “Oltre 100mila mq dei 400mila mq del patrimonio immobiliare posseduto dalll’Azienda Usl e Ospedaliera è costituto da immobili di interesse storico, soggetti alla Soprintendenza e che hanno quindi vincoli di tutela da salvaguardare. In questo caso l’investimento di 3,5 milioni sarà dedicato alla verifica sismica, all’intervento strutturale di messa in sicurezza e all’avvio delle attività necessarie per il restauro conservativo dell’ex Chiesa”.

Una convenzione fortemente voluta dalla soprintendente Tomba in quanto “lavorare insieme per sviluppare un unico progetto rappresenta una grande opportunità, per cui la Soprintendenza è a disposizione dell’Azienda per sviluppare il percorso di progettazione del recupero di uno degli edifici più interessanti che ci apre alla possibilità di conoscenza a partire dagli affreschi. Avviata anche la progettazione per l’ex ospedale Boeri di Tresigallo per la messa in sicurezza: un percorso virtuoso per restituire un bene alla collettività”.

Un grande impegno corale sul solco di una collaborazione istituzionale quanto mai virtuosa, non solo per la messa in sicurezza ma per il valore artistico” come messo in evidenza anche dal direttore Cocchi dell’Agenzia Regionale Ricostruzioni, che ha ricordato come il sisma abbia colpito e danneggiato 450 chiese vincolate.

La delegazione di Ferrara del Fai insieme alle associazioni culturali ferraresi hanno collaborato per raggiungere questo obiettivo e ci dimostra che l’affetto nei confronti del San Bartolo è alto – afferma Di Francesco -. Lo testimonia la candidatura della Chiesa di San Bartolo come luogo del cuore, per cui è ancora possibile votare sul sito del FAI fino al 4 aprile, e la grande partecipazione all’apertura in occasione delle Giornate del Fai di Primavera che ha richiamato 1400 visitatori in un fine settimana”.

Possiamo parlare di un atto di giustizia culturale per recuperare un monastero segnato da una storia secolare, rafforzato dal rapporto tra le istituzioni, dal senso di speranza ancora presente dopo il sisma e dalla forza delle associazioni culturali sul nostro territorio che sono circa 250 e che rappresentano un patrimonio imprescindibile” è il commento dell’assessore Gulinelli.

Una rete che cresce con il supporto dell’Università degli Studi di Ferrara, “a disposizione per supportare nella fase di indagine e conoscenza, ricerca e studio con il laboratorio del restauro architettonico” annunciato dalla professoressa Rita Fabbri, docente associata di Restauro del Dipartimento di Architettura.

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