Al sindaco Alan Fabbri arriva la solidarietà di tutti i consiglieri di maggioranza e quella del deputato leghista e sindaco di Vigarano Davide Bergamini dopo che la protesta di un gruppo di attivisti ha spinto il presidente del Consiglio Comunale Federico Soffritti a sospendere la seduta.
“Il Consiglio Comunale di Ferrara – si legge nella mozione, presentata all’indomani dei fatti dalla maggioranza – condanna con fermezza gli atti di violenza verbale e di intolleranza verificatisi nella seduta del 24 marzo, esprime la propria solidarietà al sindaco Alan Fabbri e ribadisce il proprio impegno a garantire un clima di rispetto e civile convivenza all’interno del Consiglio Comunale e in tutte le sedi istituzionali”.
Si affida invece ad una nota Bergamini per esternare “massima solidarietà al sindaco di Ferrara Alan Fabbri che ieri è stato aggredito verbalmente da alcuni manifestanti pro Palestina mentre il consiglio comunale si trovava nel pieno della sua attività, discutendo le mozioni sulla questione mediorientale”.
Al termine del Consiglio Comunale del 24 marzo, dopo la presentazione di un odg e due mozioni sulla questione palestinese, un gruppo di attivisti aveva iniziato una contestazione al grido: “Vergogna, vergogna”. Tra gli spalti della sala consigliare anche uno striscione con scritto: “Restate complici del genocidio”.
Gli attivisti, oltre a criticare l’operato dello Stato Italiano, si sono concentrati sulla recente visita dell’ambasciatore israeliano a Ferrara. “Con che faccia – hanno detto – ti presenti qui a parlare di Palestina dopo aver stretto la mano all’ambasciatore israeliano e dopo che solo pochi giorni fa a Gaza sono morti 200 bambini?”
Il sindaco, arrivato poco prima della discussione, dal suo scranno, subito dopo la sospensione, si è rivolto ai manifestanti chiamandoli “terroristi” e in seguito “filo-terroristi”. “Forse mi sono agitato un po’ troppo oggi – ha poi scritto Fabbri -, dopo l’attacco alla democrazia perpetrato in Consiglio Comunale dai soliti facinorosi che mi avevano già aggredito in Piazza Savonarola a fine settembre. Arrabbiarsi è umano, e io non sono un personaggio costruito che deve fingere di essere diverso da ciò che è. Ma vi assicuro che, quando mi arrabbio, lo faccio per un motivo valido”.
Per la maggioranza ciò che hanno fatto i manifestanti è “un attacco alla dignità delle istituzioni e un grave danno all’immagine della città di Ferrara”.
“Così facendo – aggiungono -, nei modi e nei termini, non hanno permesso di affrontare una questione tanto delicata, su cui maggioranza e opposizione stavano cercando di trovare una soluzione condivisa. È necessario che il Consiglio Comunale prenda una posizione ferma e inequivocabile di condanna nei confronti di tali comportamenti, al fine di riaffermare i valori del rispetto e della democrazia”.
“La mozione – concludono i firmatari – rappresenta una risposta ferma e decisa a questi episodi di violenza e intolleranza, riaffermando i valori fondamentali del rispetto e della democrazia all’interno del Consiglio Comunale di Ferrara”.
“A questo ‘attacco alla democrazia’ – dice invece Bergamini -, il primo cittadino ferrarese ha prontamente risposto, cercando di preservare il regolare svolgimento dell’assise e difendendo così la dignità, il rispetto e soprattutto l’autonomia del Consiglio. Accusare il primo cittadino di avere ‘le mani sporche di sangue’ è gravissimo: un gesto inqualificabile avvenuto nel cuore pulsante della democrazia e che peraltro mistifica la realtà”.
Il deputato auspica “ferma condanna a partire dalle opposizioni” e conclude: “Diremo sempre no alla violenza e alla prevaricazione dei soliti facinorosi che soffiano sul fuoco dell’odio e scelgono lo scontro per manifestare le proprie posizioni”.
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