Fabbri attacca La Nuova. Aser e AssoStampa: “Confonde ironia con offese”
L'Associazione della Stampa dell'Emilia-Romagna e l'Associazione Stampa Ferrara rispondono alle parole del sindaco: "Devono essere senz'altro stigmatizzate"
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Il diesse della Spal nell'ultimo campionato, Alex Casella, ha parlato ai microfoni di SportItalia delle torbide vicende che hanno interessato il club biancazzurro durante e a fine stagione, parlando del rapporto con Joe Tacopina
Non doveva essere lì, né in quel luogo né a quell'orario, il 46enne italiano pluripregiudicato di Fiumicello di Campodarsego, in provincia di Padova, che - martedì sera (22 luglio) è finito in manette nel parcheggio di una stazione di servizio vicino a Ferrara Sud, lungo l'Autostrada 13, dopo che gli agenti della polizia stradale hanno trovato mezzo chilo di cocaina in auto
La Polizia Locale, nella serata di martedì 22 luglio, dopo una segnalazione giunta alla centrale radio operativa del Comando, è intervenuta all’interno del boschetto di Lido delle Nazioni dove era stata segnalata la presenza di due cani legati ad un albero
Un clima a tratti infuocato ha segnato i lavori della 1° Commissione consiliare di mercoledì 23 luglio presieduta dal dem Davide Nanni, dove si discuteva l'assestamento generale del bilancio 2025-2027 del Comune
Stava fornendo il proprio aiuto alle operazioni di spostamento di due sacchi di concime da 500 chili l’uno, quando il carrello elevatore telescopico – guidato dal collega – gli schiacciò il piede sinistro con un ruota, provocandogli la perdita di quattro dita.
Per quel serio infortunio sul lavoro, avvenuto il 25 gennaio 2019 in un’azienda agricola di Fiscaglia, sono sette le persone finite a processo in tribunale a Ferrara, oggi accusate – in cooperazione tra di loro – di lesioni personali colpose.
Alla sbarra ci sono il presidente del consiglio di amministrazione (87 anni), l’amministratore delegato (65 anni) e i due consiglieri (53 e 49 anni) di amministrazione della società, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (62 anni), il dirigente preposto (64 anni) col compito di organizzare l’attività lavorativa e l’altro dipendente (42 anni) che era alla guida del carrello. L’operaio che era rimasto infortunato invece, dopo il risarcimento, non si è costituito parte civile nel processo.
Secondo la ricostruzione avanzata della Procura, il preposto – a inizio turno – aveva ordinato ai due dipendenti di spostare due sacchi di concime dal magazzino, per poi caricarli su un rimorchio. I due quindi avevano appeso il materiale a ognuna della due forche anteriori del muletto e l’operaio al volante aveva poi iniziato le operazioni di uscita dal magazzino. Operazioni che richiedevano particolare attenzione, dal momento che il portone di uscita dello stabile era particolarmente stretto rispetto al mezzo.
Nel mentre però, quando il carrello si trovava per metà ancora dentro al magazzino e per metà fuori, l’altro operaio – quello che poi rimase coinvolto nell’infortunio – si accorse di una falla che si era aperta su un lato del saccone e tentò di tamponarla con la mano destra, piegandosi verso terra.
Il collega alla guida però – stando a quanto sostiene l’accusa – non si sarebbe accordo di quanto stava facendo e, proseguendo la manovra di uscita, avanzando, gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio. L’uomo infatti, che in quel momento era appoggiato col proprio peso sul sacco, cadde accidentalmente e successivamente rimase intrappolato col piede sinistro sotto le ruote del carrello, riportando conseguentemente – dopo lo schiacciamento – la perdita di quattro delle cinque dita.
Ai sette – ciascuno con sfumature diverse a seconda delle responsabilità previste dai ruoli ricoperti – gli inquirenti contestano l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline e – in particolare – il mancato rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Il processo tornerà in aula il 9 settembre.
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