Sbandano con la moto. Due feriti in via Calzolai
Schianto con feriti a Malborghetto di Boara, dove - nella serata di giovedì 1° maggio - una motocicletta su cui stavano viaggiando due persone è andata a sbattere autonomamente contro un guardrail
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Stava fornendo il proprio aiuto alle operazioni di spostamento di due sacchi di concime da 500 chili l’uno, quando il carrello elevatore telescopico – guidato dal collega – gli schiacciò il piede sinistro con un ruota, provocandogli la perdita di quattro dita.
Per quel serio infortunio sul lavoro, avvenuto il 25 gennaio 2019 in un’azienda agricola di Fiscaglia, sono sette le persone finite a processo in tribunale a Ferrara, oggi accusate – in cooperazione tra di loro – di lesioni personali colpose.
Alla sbarra ci sono il presidente del consiglio di amministrazione (87 anni), l’amministratore delegato (65 anni) e i due consiglieri (53 e 49 anni) di amministrazione della società, il responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (62 anni), il dirigente preposto (64 anni) col compito di organizzare l’attività lavorativa e l’altro dipendente (42 anni) che era alla guida del carrello. L’operaio che era rimasto infortunato invece, dopo il risarcimento, non si è costituito parte civile nel processo.
Secondo la ricostruzione avanzata della Procura, il preposto – a inizio turno – aveva ordinato ai due dipendenti di spostare due sacchi di concime dal magazzino, per poi caricarli su un rimorchio. I due quindi avevano appeso il materiale a ognuna della due forche anteriori del muletto e l’operaio al volante aveva poi iniziato le operazioni di uscita dal magazzino. Operazioni che richiedevano particolare attenzione, dal momento che il portone di uscita dello stabile era particolarmente stretto rispetto al mezzo.
Nel mentre però, quando il carrello si trovava per metà ancora dentro al magazzino e per metà fuori, l’altro operaio – quello che poi rimase coinvolto nell’infortunio – si accorse di una falla che si era aperta su un lato del saccone e tentò di tamponarla con la mano destra, piegandosi verso terra.
Il collega alla guida però – stando a quanto sostiene l’accusa – non si sarebbe accordo di quanto stava facendo e, proseguendo la manovra di uscita, avanzando, gli avrebbe fatto perdere l’equilibrio. L’uomo infatti, che in quel momento era appoggiato col proprio peso sul sacco, cadde accidentalmente e successivamente rimase intrappolato col piede sinistro sotto le ruote del carrello, riportando conseguentemente – dopo lo schiacciamento – la perdita di quattro delle cinque dita.
Ai sette – ciascuno con sfumature diverse a seconda delle responsabilità previste dai ruoli ricoperti – gli inquirenti contestano l’inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline e – in particolare – il mancato rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
Il processo tornerà in aula il 9 settembre.
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