Politica
25 Marzo 2025
Il primo cittadino affida ai social una riflessione nella quale sostiene "che a Ferrara nessuno può permettersi di interrompere un'assemblea democratica, eletta dai cittadini con libere elezioni"

Contestazione in Consiglio. Fabbri: “Attacco alla democrazia”

di Redazione | 2 min

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Alan Fabbri parla di “attacco alla democrazia” anche se ammette: “Forse mi sono agitato un po’ troppo oggi”. Le dichiarazioni arrivano direttamente sulla pagina Facebook del primo cittadino di Ferrara dopo che il presidente del Consiglio Comunale ha interrotto l’assise a causa della contestazione di un gruppo di manifestanti vicini alla causa palestinese. Questi, gridando ripetutamente “vergogna, vegoga”, hanno esposto uno striscione nel quale avevano scritto: “Restate complici del genocidio”.

Il tutto dopo la presentazione di due mozioni e un ordine del giorno sulla questione palestinese presentati rispettivamente da Marzia Marchi (M5S), Iolanda Madeo (Fratelli d’Italia) e Massimo Buriani (Pd) in rappresentanza, oltre che del suo partito, anche di Civica Anselmo e La Comune di Ferrara.

“Arrabbiarsi – scrive Fabbri – è umano, e io non sono un personaggio costruito che deve fingere di essere diverso da ciò che è. Ma vi assicuro che, quando mi arrabbio, lo faccio per un motivo valido”.

“Non sono questi i modi e i termini – prosegue – per affrontare una questione così delicata, su cui maggioranza e opposizione cercavano di trovare una soluzione condivisa, che va ben oltre il nostro Comune. Nei paesi che questa gente difende, tali atteggiamenti sarebbero costati molto cari, altro che un semplice allontanamento”.

Il sindaco si dice “stanco di essere attaccato ingiustamente” e di sentirsi “dire che nelle mie mani scorre il sangue di bambini innocenti”.

“Ricordatevi – conclude – che a Ferrara nessuno può permettersi di interrompere un’assemblea democratica, eletta dai cittadini con libere elezioni, cosa che in quei paesi che difendete non esiste e probabilmente non esisterà mai. Ogni volta che lo farete, mi troverete qui, in piedi davanti a voi. Vi affronterò senza paura, perché non permetterò che la democrazia venga messa in pericolo da persone come voi. Non lo permetto ora e non lo permetterò finché sarò amministratore”.

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