di Elena Coatti
Un percorso travagliato e una mediazione mancata. Oggi il Consiglio comunale discuterà tre mozioni sul riconoscimento dello Stato di Palestina, un tema che ha suscitato divisioni anche a livello locale.
Arianna Poli, consigliera del gruppo Civica Anselmo, racconta le difficoltà nel trovare una posizione condivisa tra maggioranza e opposizione.
“Abbiamo provato a scrivere un documento unitario – afferma -, ma la maggioranza non ha accolto le nostre proposte. Abbiamo quindi ripreso la mozione iniziale aggiornandola tenendo conto della situazione in continua evoluzione”.
Il riconoscimento dello Stato palestinese è, per Poli, un primo passo fondamentale. “Dopo più di settant’anni di occupazione, è essenziale che il popolo palestinese venga riconosciuto. Ovviamente questo è solo l’inizio: nessuna persona dovrebbe essere deportata o costretta a lasciare la propria casa. La soluzione ‘due popoli due Stati’ può funzionare solo con la garanzia che ciascuno possa vivere dove ha sempre vissuto, senza occupazioni o trasferimenti forzati”.
Oltre alla dimensione internazionale, il tema assume anche un significato politico per Ferrara. “Il riconoscimento della Palestina da parte del Consiglio comunale rafforzerebbe l’Identità della città come luogo di accoglienza e inclusione“, sottolinea Poli, ricordando che Firenze ha già deliberato in questa direzione.
Un segnale importante, secondo la consigliera, che potrebbe spingere altre città italiane a prendere posizione, andando in contrasto con la linea del governo nazionale, accusato di sostenere un riarmo unilaterale e di ignorare la crisi umanitaria a Gaza.
Ma il dibattito, anche tra i militanti pro-Palestina, resta aperto. L’idea di ‘due popoli, due Stati’ non è accolta da tutti allo stesso modo: molti attivisti ritengono che questa soluzione non garantisca giustizia al popolo palestinese e non ponga fine all’occupazione israeliana.
Poli, pur riconoscendo queste posizioni, ribadisce che questo può essere intanto un punto di partenza per un processo più ampio e complesso. “Non possiamo pensare di risolvere tutto con una mozione, ma possiamo lanciare un messaggio politico chiaro”, aggiunge.
La speranza, per Poli, è che oggi si riesca a trovare “una risposta collettiva“, affinché Ferrara possa esprimere una posizione chiara su un tema di tale portata storica. Il voto in Consiglio comunale sarà banco di prova per la politica cittadina.
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