Spal
24 Marzo 2025
Il commento di Daniele Vecchi dopo l'ottava sconfitta nelle ultime dieci gare contro il Pineto

Spal, giusto lasciare Antenucci in panchina?

di Redazione | 3 min

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Arrivederci ad Antenucci. Sarà tedoforo per Ferrara

Ferrara saluta il capitano Mirco Antenucci accolto nella residenza municipale dal sindaco Alan Fabbri e dall'assessore allo Sporto Francesco Carità. All'attaccante mancano ancora due partite nelle quali, insieme ai compagni, farà di tutto per salvare la Spal ma la città estense lo attenderà, in ogni caso, anche nel 2026  quando parteciperà come tedoforo di Ferrara per il percorso della Fiamma olimpica

La Spal e gli spareggi. Questione di non feeling

Agli amanti dei numeri e delle statistiche non sarà passato inosservato che, dalla stagione 1990/1991, anno in cui lo spareggio di Verona contro la Solbiatese regalò la C1 ai biancazzurri, la Spal non ha mai più conquistato una promozione o una salvezza attraverso i playoff o i playout

di Daniele Vecchi

Oggi non è il momento di guardare troppo a interrogazioni comunali o a presidenti che rivendicano la propria presidenza attraverso comunicati totalmente privi di autocritica e intrisi di stucchevole autoreferenzialità. Oggi no.

Oggi è il momento di guardare alla classifica marcatori della Serie C, girone B: In testa a 17 reti il bomber della Ternana Cicerelli, seguito da Bruzzaniti, Pattarello e Mignani a quota 14, a 13 Fischnaller e Cianci, mentre a quota 11 c’è il nostro Mirco Antenucci, che più di una volta ha tolto le castagne dal fuoco e ha regalato ai biancazzurri una considerevole manciata di punti, che al momento permettono alla Spal di non essere in ultima posizione in classifica. Bisogna poi arrivare a quota cinque reti segnate per arrivare al secondo marcatore spallino, Emanuele Rao, che però non timbra il cartellino da diverse settimane.

In ogni caso: con una difesa a dir poco ballerina, incidentalmente la peggior difesa del Girone B con 58 reti subite in 33 partite, a rigor di logica (da profani e calcisticamente ignoranti), oltre a lavorare intensamente per tutta la settimana sulla fase difensiva, un allenatore dovrebbe schierare tra i titolari i propri migliori marcatori, per supplire al deficit difensivo che in ogni partita arriva puntuale. Cosa accade invece alla Spal? L’allenatore Francesco Baldini opta per non schierare dall’inizio nè Antenucci nè Rao.

Ok. E per quanto la non presenza del 2006 con il numero 11 può anche sembrare giusta, date le prestazioni non soddisfacenti negli ultimi mesi per lui, la assenza di Antenucci appare a dir poco inspiegabile. Spal sotto 0-2 dopo 18 minuti. Finisce il primo tempo. Baldini inserisce il Numero 7 all’inizio de secondo tempo, dopo aver inserito Rao a metà primo tempo al posto di Bassoli. Ma dopo 6 minuti arriva l’espulsione di Fiordaliso, a vanificare tutto quello che poteva essere l’eventuale nuovo disegno di Baldini nella ripresa.

Una Spal volonterosa per tutta la partita, proprio come avevano chiesto i tifosi nel dialogo con i giocatori dopo la sconfitta contro la Ternana. Occasioni, tante, per i biancazzurri. Molina, D’Orazio, Radrezza, Parigini, Antenucci, Haoudi, Zammarini, tutti pericolosi anzichenò nell’arco dei quasi 100 minuti giocati. Ma tutti tiri fuori, tranne un tiro di Rao parato, un tiro di Mignanelli parato, e un colpo di testa di Nador, parato. Generosità? Certo. Impegno? Certo. Ma si rimane sempre sul 2-0 per il Pineto, in 10 contro 11. Sconforto e rassegnazione.

E poi? Poi è arrivato Karlsson. Bum! Bum! Pareggio in inferiorità numerica a cavallo della mezz’ora della ripresa. Incredulità. Torce accese nel settore ospiti. Andiamo a vincere? Dai che ce la facciamo! Poi entra Awua al posto di Rao, per mantenere il pareggio. Ok…Autogol di Nador. Ecco. Poi Zammarini al 94′ manca il pareggio. Sipario.

Unica constatazione finale, dopo l’ennesima sconfitta della gestione Baldini, che sta facendo, numeri alla mano, molto peggio di Dossena, una vittoria, un pareggio e sei sconfitte in otto partite per la Spal con lui alla guida, con 6 reti realizzate e 16 subite: l’impressione generale è una sola.

Ogni qualvolta che la squadra avversaria affonda, qualsiasi squadra sia, in casa o in trasferta, l’area spallina diventa totale terra di conquista, senza se e senza ma. Ad ogni affondo avversario c’è solo da sperare che gli avversari sbaglino, perché nessuno, a partire dal portiere fino ad arrivare alla linea difensiva e ai centrocampisti con caratteristiche di contenimento, sembra mai essere in grado di fermare le avanzate avversarie. Ogni azione avversaria è un potenziale gol, sempre e comunque. Così è stato a Pineto e così è stato in almeno una quindicina di altre occasioni.

E siamo qua a commentare un’altra sconfitta, l’ottava nelle ultime dieci.

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