Caso Cidas. Lodi ricorre in Appello
Sette motivi per cui la sentenza di primo grado che ha condannato Nicola Naomo Lodi per induzione indebita va riformata o annullata
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Intervento di Ilaria Baraldi, Portavoce della Conferenza Donne democratiche di Ferrara. "Andare a votare e votare 'si' ai 5 referendum un primo indispensabile passo per costruire un modello di società più giusto e equo"
Il Pd ha "appreso con stupore e rammarico che la Giunta, su indicazione della Commissione Toponomastica, ha disatteso quell’impegno avvallando la proposta di intitolare alla sola memoria dell’on. Preti lo spazio pubblico dell’ex autostazione, in via Rampari di San Paolo"
L’elemento storico e politico che distingue la violenza nazifascista dagli episodi violenti è l’imputabilità dei primi a una volontà diretta dei vertici nazifascisti di insanguinare, prima negli anni del regime e poi nella lenta ritirata, il nostro paese
Si è riunita a Bologna l’Assemblea straordinaria e ordinaria dei Soci Hera, presieduta dal Presidente Esecutivo Cristian Fabbri, che ha approvato il bilancio d’esercizio 2024 e la distribuzione di un dividendo in rialzo a 15 centesimi per azione
“Il 14 marzo 2025, il governo di Giorgia Meloni ha ufficializzato il riconoscimento dell’Inno di Mameli come inno nazionale italiano, un passo significativo che sancisce un legame più profondo con la nostra identità storica e culturale. Questo riconoscimento non è solo un atto burocratico, ma una manifestazione concreta del desiderio di valorizzare uno dei simboli più profondi e significativi della Repubblica Italiana”.
A dirlo è Iolanda Madeo, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale a Ferrara che ricorda come “l’Inno di Mameli, o Il Canto degli Italiani, fu scritto nel 1847 da Goffredo Mameli, giovane poeta e patriota, e musicato da Michele Novaro”.
“La sua nascita – prosegue – avvenne in un periodo di forti fermenti risorgimentali, quando l’Italia stava vivendo un periodo cruciale della sua storia: la lotta per l’Unità Nazionale. Fu un canto di speranza e di impegno per la liberazione della Patria, destinato a unire le diverse anime del Nostro Paese sotto un unico ideale di indipendenza e libertà. Nonostante fosse stato scritto nel XIX secolo, l’inno ha attraversato il tempo diventando uno dei simboli più amati e rispettati della Repubblica Italiana. La sua storia non si limita però alla sua scrittura, ma prosegue con il riconoscimento ufficiale come inno nazionale solo nel 1946, in seguito alla proclamazione della Repubblica”.
“Fino ad oggi – spiega Madeo -, l’inno ha avuto un ruolo fondamentale nelle occasioni più solenni e nei momenti di festa collettiva, come le cerimonie istituzionali, le manifestazioni sportive e le celebrazioni nazionali. Il governo Meloni, con questo riconoscimento ufficiale, ha voluto sottolineare non solo l’importanza storica dell’Inno, ma anche il suo valore educativo e simbolico per la coesione della nostra nazione”.
Per la consigliera comunale: “Il provvedimento del governo Meloni sancisce che l’Inno di Mameli deve essere eseguito nelle sue versioni originali, senza alcuna modifica o adattamento. L’esecuzione dell’inno nelle occasioni pubbliche e istituzionali diventa ora parte di un sistema normativo che ne definisce le modalità precise, affinché venga rispettato in modo appropriato in ogni contesto. Inoltre, tale esecuzione deve avvenire con la solennità e il rispetto che merita, ricordando a tutti noi che l’Inno non è solo una composizione musicale, ma un veicolo di valori fondamentali come l’unità, la libertà e l’indipendenza”.
“Una delle novità più rilevanti di questa decisione – aggiunge – riguarda l’introduzione dell’Inno di Mameli come materia di insegnamento nelle scuole italiane. Il Governo ha stabilito che l’Inno dovrà essere insegnato alle nuove generazioni, per favorire la conoscenza e la consapevolezza di questo simbolo tra i giovani,
in un periodo in cui, purtroppo, i valori di appartenenza e identità nazionale sono spesso messi in discussione è essenziale che i ragazzi imparino a riconoscere l’importanza di un simbolo che li unisce tutti, al di là delle differenze regionali, politiche o sociali. L’inno diventa uno strumento educativo che aiuta a formare cittadini consapevoli e orgogliosi della propria appartenenza alla nazione”.
E ancora: “L’insegnamento nelle scuole deve, dunque, essere un’occasione per riflettere sul significato storico, politico e culturale di questa composizione. Conoscere l’inno significa comprendere la lotta per l’indipendenza, la speranza di un’Italia unita e il valore della libertà. Gli studenti devono essere incoraggiati a vedere nell’Inno un simbolo di coesione che aiuti a rafforzare il legame tra passato e presente”.
La capogruppo di Fratelli d’Italia è “convinta che questo riconoscimento dell’Inno di Mameli rappresenti una grande opportunità per evidenziare le tradizioni e i valori che uniscono ogni cittadino italiano. Il nostro impegno a livello locale deve essere quello di promuovere una cultura dell’identità nazionale”.
“A Ferrara – precisa -, come in ogni città italiana, lavoreremo affinché l’Inno diventi una vera e propria occasione di riflessione collettiva. La nostra comunità può trarre enorme beneficio dal rafforzare il senso di appartenenza ad una Nazione che ha una storia straordinaria e che deve guardare al futuro con la stessa determinazione e passione che ha caratterizzato il nostro passato”.
“Fratelli d’Italia – dice – ha sempre creduto nell’importanza di radicare i valori patriottici nella società, educando le nuove generazioni al rispetto delle istituzioni e dei simboli che ci rappresentano. La decisione del Governo di promuovere l’inno nelle scuole è una scelta che ci trova pienamente d’accordo, e’ un passo fondamentale per preservare la nostra identità e per trasmettere i valori di unità, libertà e coesione alle future generazioni”.
“Sono orgogliosa – conclude – di essere parte di un progetto che, a livello nazionale e locale, promuove l’educazione dei cittadini alla nostra storia e alla nostra cultura, affinché ogni italiano possa sentirsi, con orgoglio, parte di una grande Nazione”.
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