Scienza e tecnologia
20 Marzo 2025

Pianificazione urbana e siccità: le strategie per affrontare la carenza idrica nelle città

di Redazione | 4 min

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La carenza di acqua sta diventando un problema sempre più pressante. I cambiamenti climatici, che sono caratterizzati da periodi di piogge irregolari e temperature in costante aumento, finiscono per influire sulla disponibilità di risorse idriche, con conseguenze immediate sulla vita nei centri abitati. L’espansione delle città complica ancora di più questa situazione, anche per l’uso intensivo di acqua nell’ambito dell’agricoltura e in quello dell’industria, e tutto questo mette in luce la necessità di ripensare la pianificazione degli spazi urbani e di promuovere uno sviluppo maggiormente responsabile.

Le conseguenze dei cambiamenti climatici sugli spazi urbani

L’alternanza tra periodi di siccità e forti precipitazioni, insieme alle temperature via via più alte, riduce progressivamente le risorse idriche disponibili. Le città, piene di superfici asfaltate, non riescono a far penetrare l’acqua nel sottosuolo e l’edificazione incontrollata sottrae spazio vitale a parchi e zone verdi. Bisogna quindi analizzare tutti i dettagli legati al progetto urbano, dall’uso di materiali permeabili alla conservazione dell’acqua piovana, in modo che gli insediamenti possano resistere ad un clima meno stabile.

Nel dibattito si inserisce la ricerca creata da ExpressVPN, un’iniziativa che indaga a fondo il legame tra clima e città, mostrando in che modo aree già edificate potrebbero trovarsi a fronteggiare eventi atmosferici di grande intensità. Nell’analisi si fa notare che alcune regioni potrebbero diventare più vulnerabili, a causa di precipitazioni irregolari e temperature alte, situazioni che rendono più complessa la capacità di rifornire adeguatamente i centri urbani.

Le soluzioni per la gestione delle risorse idriche

Gran parte dell’opinione pubblica tende a concentrarsi sui terreni agricoli, in cui si registra un vero allarme rosso per l’agricoltura dovuto alla mancanza di acqua. In realtà, anche le città vivono una situazione complicata paragonabile, visto che i loro sistemi di distribuzione si basano spesso su falde in diminuzione e precipitazioni scarse.

Tra le misure più efficaci rientrano la creazione di bacini per la raccolta dell’acqua, pronti a entrare in funzione durante i periodi di siccità. In alcuni casi è possibile anche realizzare ampie cisterne sotterranee, per conservare l’acqua a lungo termine.

Un altro approccio possibile riguarda la posa di superfici drenanti, per convogliare l’acqua piovana negli strati profondi del terreno e ricaricare le falde. Anche le aree verdi hanno un ruolo determinante: gli alberi, le aiuole e i giardini trattengono acqua e contribuiscono a ridurre le temperature in città. Utilizzando strumenti urbanistici maggiormente flessibili, si può creare un incontro virtuoso tra le strutture edilizie e le zone naturali, con benefici importanti sul piano ambientale.

Aspetti fondamentali sono costituiti dalla riduzione degli sprechi e dal rinnovamento delle reti idriche: si dovrebbe limitare l’uso di acqua potabile per attività che potrebbero sfruttare altre fonti, come la pulizia delle strade o l’irrigazione del verde pubblico, e si dovrebbero contrastare le dispersioni dovute a infrastrutture obsolete, con l’obiettivo di migliorare la stabilità dell’intero sistema.

La consapevolezza dei cittadini

Per mitigare la carenza idrica, la pianificazione urbana deve coinvolgere sia il lato tecnico che la partecipazione della comunità. Se l’aumento della popolazione e l’espansione delle attività economiche hanno effetti sulle risorse, l’innovazione diventa uno strumento fondamentale per trasformare i centri urbani in luoghi più sostenibili.

Alcune iniziative per creare una cultura a tutti gli effetti virtuosa sono rappresentate dalla progettazione degli edifici in modo da ridurre i consumi, dall’organizzazione di apposite campagne di informazione e dall’introduzione di metodi di irrigazione automatizzata.

A questo proposito, i dati Istat sulla preoccupazione per i cambiamenti climatici in Italia mettono in luce la paura di molte persone rispetto a fenomeni atmosferici estremi e temperature troppo alte. Questa consapevolezza spinge le amministrazioni, le aziende e i cittadini ad un impegno diretto a sperimentare tecniche avanzate per ridurre i consumi e trovare nuove fonti di approvvigionamento, come la raccolta diffusa dell’acqua e la riduzione degli sprechi.

Si parla della necessità di conciliare l’urbanizzazione e la salvaguardia dell’acqua, che rende necessaria una revisione delle logiche di progettazione, per puntare su soluzioni a basso consumo. A tutto ciò possono contribuire l’utilizzo di materiali permeabili nelle strade, il recupero delle acque reflue e la tutela del verde urbano, aspetti fondamentali per ristabilire un rapporto più equilibrato fra l’uomo e l’ambiente. La collaborazione tra gli amministratori e i cittadini rende le città più vivibili, pronte ad affrontare le prove di un clima sempre meno prevedibile.

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