Plaudo dunque alla proposta di Davide Nanni e Sara Conforti, che hanno dimostrato di non avere pregiudizi antimonarchici (oggi privi di attualità) proponendo di collocare nei giardini di viale Cavour la statua di Vittorio Emanuele II, che sarebbe quasi nascosta se si realizzasse l’infelice progetto del Comune di ubicarla nell’ angusto cortile interno della Casa della Patria, sottraendola, quasi con pudore, alla vista di cittadini e visitatori.
Penso che Roberto Pazzi, il comandante Giorgio Zanardi l’ avv. Giorgio Anselmi, il prof. Arrigo Rossini, la prof.ssa Borsatti, l’ ing. Eligio Mari, Paolo Sturla Avogadri, Maria Estella Vento , il rag. Felisi, il notaio Tinebra, il maestro Cappellari, il maggiore Bisogni, il generale Govoni, il maresciallo Sgrô, Ludovico Bignardi (padre di Daria) e altri personaggi che ci hanno lasciato, sarebbero veramente lieti dall’ aldilà di veder realizzato un desiderio che in tempi e in modi diversi avevano coltivato per restituire alla città un’ opera che meritava e merita una degna collocazione, senza pregiudizi antistorici che non avevano e a maggior ragione non hanno più ragione di esistere.
Paola Ferrari