Cronaca
19 Marzo 2025
Va ad aggiungersi all'altro capo di imputazione per diffamazione verso un giovane ventunenne le cui riprese vennero pubblicate senza precauzioni

Caso via Scalambra. Contestata a Lodi anche la violazione di domicilio

di Pietro Perelli | 2 min

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Oltre alla diffamazione si aggiunge la violazione di domicilio ai reati ascritti a Nicola Lodi nel processo che lo vede imputato, insieme ad Alessandro Ferretti, per le riprese fatte a un giovane ferrarese nel 2018 durante una delle dirette Facebook da lui denominate “operazioni anti-degrado”.

L’ex assessore e Ferretti sono stati denunciati dal giovane ventunenne ripreso nel video poi pubblicato senza le necessarie precauzioni per garantirne la privacy. Era il 13 ottobre 2018 e la campagna elettorale che ha visto poi Nicola Lodi ottenere, anche grazie alle preferenze ottenute, lo scranno di vicesindaco, era già iniziata. Insieme a lui un gruppo di simpatizzanti oltre a un fotografo e un cronista di un giornale locale si recano in via Scalambra, oggetto di segnalazione da parte dei residenti per il degrado attorno agli scheletri delle costruzioni, divenuti alloggi di fortuna per senzatetto.

All’interno di una delle palazzine in stato di abbandono trovarono due giovani che stavano fumando cocaina. Uno di loro era il ragazzo ferrarese ventunenne che poi ha denunciato. Aveva abbandonato la casa dei genitori e da 45 giorni viveva negli scheletri dei palazzi di via Scalambra. Lodi, che al ragazzo e al suo amico consigliò di rivolgersi a Viale k o al Sert per farsi aiutare, pubblicò un’intervista sulla pagina Facebook “Ribellum” amministrata da Ferretti.

Queso, lamentò l’interessato, “senza alcun accorgimento volto a rendere il viso irriconoscibile e contro la mia volontà“. Contestualmente le foto finirono anche sul giornale locale che aveva mandato un cronista e un fotografo a seguire l’operazione “anti-degrado”.

Il giovane querelò Naomo, giornalisti e amministratori della pagina lamentando “forte timore” anche a causa dell'”atteggiamento arrogante e l’elevato numero di persone sconosciute”. Per competenza territoriale l’indagine finì in due tronconi: uno a Bologna e uno a Ferrara.

Durante la prossima udienza verranno sentiti i due imputati oltre a un teste della difesa. Mentre durante l’udienza odierna la giudice Sandra Lepore ha rigetto la richiesta di aggiungere altri testimoni da parte della difesa anche a causa di una lista ritenuta già sovrabbondante.

Si torna in aula l’8 luglio.

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