Eventi e cultura
15 Marzo 2025
Organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara si conclude il 18 marzo

“E dopo? Identità ed ebraismo nella contemporaneità”. Ultimo appuntamento al Meis

di Redazione | 2 min

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Si conclude martedì 18 marzo il ciclo di incontri “E dopo? Identità ed ebraismo nella contemporaneità” organizzato dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara e il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah, e a cura di Andrea Baravelli.

Le conferenze si propongono di ricostruire la complessità dell’essere ebreo nell’Italia del dopo Auschwitz, anche col fine di meglio comprendere la mentalità, i dubbi e i percorsi delle comunità ebraiche del nostro paese. Per i sopravvissuti della Shoah, il ritorno alla vita non fu affatto facile. Un composto di paura, insensibilità e rifiuto si distese sull’Italia dell’immediato dopoguerra. Se alcuni sopravvissuti scelsero di abbandonare l’identità ebraica, per meglio confondersi nel grande corpo dell’italianità, altri decisero invece di avviare un dilaniante viaggio interiore per comprendere e capirsi. Anche perché, a differenza del passato, il panorama era complicato dall’esistenza di un nuovo, potentissimo e affascinante, punto di riferimento: lo stato di Israele.

L’ultimo appuntamento è il 18 marzo alle 17.00 al Meis (via Piangipane 81, Ferrara) e prevede gli interventi di Giulio Piperno e Carlotta Micaela Jarach – autori di “Due ebrei, tre opinioni. Una ricerca sui giovani ebrei italiani” (Giuntina, 2024) – che dialogheranno su “Essere giovani, essere italiani ed essere ebrei. Note per una riflessione”.

Per gli incontri è obbligatoria la prenotazione scrivendo a ufficio.stampa@meisweb.it.

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