Argenta. Passa in consiglio comunale la mozione per aprire, a Campotto, un ufficio relazioni col pubblico, un servizio interlocutorio, accessibile ai cittadini, per far da tramite con l’amministrazione e rompere così l’isolamento in cui versa la piccola frazione di Argenta, duramente colpita dai fenomeni alluvionali.
Area ora anche alle prese con le lungaggini legate al cantiere di demolizione e rifacimento del ponte sul Fiume Idice, avviato la scorsa estate, ma ancora da completare. Il tutto condito dalla precaria situazione di agibilità che mettono a dura prova la percorribilità delle strade di collegamento con il capoluogo e le località più o meno vicine. Un argomento per cui è stato lanciato l’invito agli altri enti competenti a mettere mano ai necessari interventi. La richiesta ha incassato il voto favorevole bipartisan di tutti i partiti.
Semaforo rosso invece per una seconda mozione, stavolta avanzata dalle minoranze, che ha acceso la miccia di uno scontro tra forze politiche di maggioranza e opposizione. Motivo? “L’intitolazione di un parco da dedicare ai martiri delle foibe”. Un pomo della discordia che ha fatto esplodere scintille tra gli scranni del civico consesso, nonostante la condivisa motivazione che così recitava in sintesi: “Per conservare la memoria di quei tragici eventi, delle vittime, dei perseguitati, delle violenze e delle deportazioni subiti tra il 43 e 47. E dell’esodo degli istriani, fiumani e dalmati. Una tragica vicenda della storia italiana che va raccontata alle nuove generazioni”. Il “no” della maggioranza alludeva in sostanza a “questioni tecniche, legate alla toponomastica, all’individuazione del sito, ai pareri delle commissioni competenti e dell’Unione Valli e Delizie”. Palese il disappunto dei firmatari, che hanno bollato la scelta contraria dei colleghi, con “stupore e incredulità”.
Ultimo argomento la richiesta, inoltrata da Francesca Coltra per il Pd, Futurogreen, e Lista Civica. Una richiesta che incassa l’ok, ma bocciando di fatto una sorta di impegno delle opposizioni, che nel contesto hanno comunque espresso un voto di astensione, per istituire una “Commissione consigliare speciale per la tutela delle donne e delle pari opportunità”. La suddetta mozione nasce sulla base della nuova legge del 7 marzo scorso, per il reato e l’inasprimento delle pene comminate per i casi di femminicidio, che surclassa il più generico reato di “omicidio”. Da qui l’adesione alla campagna internazionale “Safe Place for women: luogo sicuro per le donne”. Che si pone come obiettivo la sensibilizzazione in tema di salvaguardia dell’integrità fisica, la dignità, la libertà, l’integrazione sociale, la sicurezza, e più in generale il diritto alla vita delle donne, dei figli e contro ogni discriminazione.
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