Lo hanno accusato per una ventina di episodi di spaccio di cocaina e hashish avvenuti tra ottobre e novembre 2021, ma lui – dal 2020 – era in carcere per il tentato omicidio col machete di via Olimpia Morata, avvenuto il 30 luglio 2018.
Protagonista – suo malgrado – della vicenda è il cittadino di nazionalità nigeriana Irabor Igbinosa, già condannato – in appello – a 11 anni, 2 mesi e 20 giorni nel processo alla mafia nigeriana.
A ‘incastrarlo‘ erroneamente erano stati due assuntori che, chiamati a riconoscerlo dalle foto segnaletiche della polizia di Stato, lo avevano indicato come colui che aveva venduto loro la droga tra viale Belvedere e via Mura di Porta Po.
Lui però in quel periodo – come si diceva inizialmente – non era più a piede libero, ma in cella, e quindi non poteva essere lo spacciatore da cui avevano acquistato lo stupefacente.
Per questo motivo, durante l’udienza di ieri (13 marzo) mattina, il gup Danilo Russo del tribunale di Ferrara ha pronunciato sentenza di non luogo a procedere nei suoi confronti.
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