Politica
13 Marzo 2025
Il consigliere della Civica Fabbri infiamma il dibattito, tirata d'orecchie da Levato (Fi). L'opposizione risponde, tra accuse reciproche e visioni contrastanti

Via Arianuova, Rendine: “Più violenza per colpa degli stranieri”. E la maggioranza si spacca

di Redazione | 5 min

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La movida in via Arianuova: problemi atavici e irrisolvibili oppure prevenibili e sanabili? Questo è il dilemma quasi shakespeariano su cui i consiglieri della terza e della quarta commissione si sono trovati a discutere ieri (12 marzo), anche su sollecitazione dei recenti fatti di cronaca che hanno documentato episodi di violenza di branco nel parcheggio adiacente alla nota discoteca di questa zona. Un dilemma che, nonostante il tema richiedesse unione e comunità d’intenti, ha procurato una spaccatura tra maggioranza e opposizione: la prima ferma sostenitrice di un’attenuabile ma non risolvibile problematicità, aggravatasi nell’ultimo periodo a causa di “persone non autoctone” – queste le parole del Consigliere Rendine (Civica Fabbri) –; la seconda portabandiera della necessità di maggiori controlli e interventi da parte delle forze dell’ordine per porre fine alle lamentele dei residenti.

Un locale quello del College che, si sa, viene frequentato da giovani e giovanissimi. Sono stati proprio questi ultimi, infatti, i “chiamati in causa” nell’informativa di ieri, una generazione individuata come la necessaria protagonista di un lavoro di prevenzione da attuare per far fronte a un fenomeno di disagio che cresce a livello nazionale.

Questa necessità è ciò che ha spinto l’assessora Coletti – presente al dibattito – a coinvolgere nel dibattito esperti del settore come Luisa Garofani, direttrice del servizio per le dipendenze patologiche, i dottori Giulia Ghironi e Giovanni Meloncelli, psicologi del servizio dipendenze patologiche, e Rachele Nanni, responsabile psicologia clinica e di comunità.

I referenti Ausl hanno illustrato le progettualità messe in campo nei luoghi di aggregazione, come l’unità di strada. Quest’ultima, oltre ad occuparsi di prevenzione e consulenza sull’abuso di sostanze e alcool nelle scuole, prende accordi con i gestori dei locali notturni al fine di installarvi banchetti infoeducativi dove vengono offerti alcool test gratuiti e zone chillout dove far riprendere chi si trova in stato di alterazione.

Sono stati in seguito illustrati, da parte dell’assessora Coletti, i “diversi ambiti di intervento che costituiscono la strategia complessiva dell’Amministrazione nel contrastare il fenomeno delle aggregazioni giovanili problematiche e prevenire comportamenti a rischio”.

“Sul fronte del controllo del territorio – ha dichiarato Coletti –, il reparto di Polizia Commerciale ha condotto controlli mirati in orario serale e notturno, avvalendosi anche di personale in abiti civili, proseguendo l’attività nel 2025 con ulteriori verifiche specifiche. A questo presidio si aggiunge l’attività quotidiana del Nucleo anti degrado e dell’Unità cinofila in tutta la zona Gad”. “Risultati significativi – ha proseguito l’assessora – emergono dal progetto ‘Street Tutor’, nato per presidiare tramite vigilanza attiva tutte quelle aree interessate dal fenomeno della movida. Nel triennio 2023-2025, l’Amministrazione comunale ha stanziato quasi 250mila euro di risorse proprie per il controllo delle aree più sensibili, tra cui il centro storico, piazza Verdi, via San Romano, Galleria Matteotti e via Arianuova”.

A seguito dell’esposizione degli interventi messi in campo dall’Amministrazione, si è aperto il dibattito tra i Consiglieri. Rammarico per la Consigliera dem Sara Conforti, che ha constatato come “avevamo depositato una mozione a gennaio che andava in questa direzione ma a febbraio è stata bocciata. Quello che c’era scritto nella mozione è molto legato a quello che è stato presentato oggi e il primo punto era di interessare il Comitato ordine e sicurezza per segnalare quello che avveniva in via Arianuova in base a segnalazioni civili”.

Necessario per il consigliere Fiorentini (Civica Anselmo) distinguere la questione Arianuova da quella del disagio giovanile: “Da una parte c’è un locale che, come movida esterna, si può gestire collaborando con il locale stesso e compiendo azioni sul target di avventori. Dall’altra parte c’è la questione giovanile: in primis bisogna cercare di non etichettare, non criminalizzare e non marginalizzare i giovani, evitando di costruire narrazioni e percorsi di repressione che allontanino questi ragazzi dalla società. Poi c’è la questione di un senso d’ansia diffuso che pare sia comune nella gioventù odierna, a volte giustificato con questioni come quella climatica e delle guerre, ma anche da un senso di insicurezza nel percorso di vita”.

La Commissione a questo punto si è accesa con l’intervento del consigliere Rendine (Civica Fabbri), che ha preso la parola a nome della maggioranza: “Fiorentini mi stupisce più dei ‘magnifici 4’ che riesce a parlare di crisi climatica e di guerra quando ci si riferisce a via Arianuova” attacca il consigliere, che prosegue: “Via Arianuova: i problemi ci sono ma ci sono sempre stati. Io ricordo che le auto di via Pavone avevano gli specchietti spaccati e questo circa 12-13 anni fa. Una volta questo non succedeva, forse perché una volta c’erano meno stranieri. Io so che gli episodi più violenti che sono successi nella nostra città hanno visto protagonisti persone che non sono autoctone”.

“A parte questo, per Arianuova è auspicabile che ci sia un approccio che faccia un uso sinergico di tutte le forze di sicurezza, perché solo così si può arrivare a una soluzione” ha affermato Rendine, che è poi passato ad attaccare la consigliera Conforti: “Lasciano perplessi le situazioni di grave, penosa e difficile vita che ci sia in via Arianuova, come diceva la consigliera Conforti, che fa una fotografia di quello che parzialmente esiste ma non propone nessuna soluzione, come chi lancia un sasso e nasconde la mano. Come lanciatrice di sassi è stata molto brava, come è stata altrettanto brava a nascondere la mano”.

Sul fatto che Conforti non abbia proposto soluzioni concrete, Rendine dà una sola spiegazione: “Non esiste una soluzione univoca, non esiste e nello stesso tempo è difficile da attuare”.

Atterrita si è dichiarata la consigliera dem: “Mi dispiace moltissimo che i consiglieri facciano figure di questo tipo. La mozione che abbiamo presentato era piena di proposte di soluzione, mi dispiace che il consigliere Rendine non legga e che rappresenti gli altri colleghi in questo modo. Non penso che questo sia il punto di vista dell’assessora Coletti con cui mi sono confrontata con molto garbo”. Una tirata d’orecchie arriva però anche dallo stesso banco di Rendine: “Mi piace stare vicino al consigliere Rendine perché spero di riuscire a dargli un calcio però non ci riesco” ha affermato ironicamente il consigliere Levato (Fi), che ha poi aggiunto: “Abitare vicino a una struttura storica come la discoteca di quella zona è indubbio che si hanno delle conseguenze. Non so quanti ‘cosi’ (specchietti ndr) della macchina hanno rotto a Rendine, spero tantissimi così se se lo poteva permettere poteva spendere dei soldi”.

In conclusione, un confronto che necessitava della massima serietà e compattezza di intenti è inevitabilmente – e nuovamente – caduto nel campo della polemica politica.

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