Cimiteri di notizie
Ogni giornalista ucciso è un osservatore della condizione umana in meno. Ogni attacco distorce la realtà creando un clima di paura e autocensura
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Intervento del candidato alla segreteria comunale del Pd Leonardo Uba in occasione della Giornata dell'Europa. "La Giornata dell’Europa, nel 2025, non è solo un anniversario storico. È uno specchio del presente e una finestra sul futuro"
"Cittadini del mondo, ma non di Chiesuol del Fosso". Apre con queste parole la replica del sindaco Alan Fabbri dopo l'assemblea di ieri che ha visto riunirsi, nonostante la pioggia, molte persone per sostenere l'associazione Cittadini del Mondo
Un nuovo appuntamento della scuola di formazione politica del Pd Mosaico sabato 10 maggio alle ore 10 presso il Consorzio Factory Grisù di Ferrara arriva la senatrice del Pd Susanna Camusso
Oltre 150 persone hanno aderito alla chiamata collettiva di questa realtà oggi minacciata da una decisione che sa di silenziosa cancellazione: lo sfratto imposto dal Comune entro il 30 maggio, senza un'alternativa concreta
Mentre eravamo nelle piazze a vendere la mimosa per incontrare, sensibilizzare, tessere reti, richiamare l’attenzione sul valore politico dell’8 marzo, il Consiglio dei Ministri approvava il più che annunciato schema di disegno di legge recante “Introduzione del delitto di femminicidio e altri interventi normativi per il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e per la tutela delle vittime”.
Un’analisi approfondita è rimandata a quando il testo sarà disponibile.
Oggi possiamo dire che senz’altro l’introduzione nel codice penale del reato di “femminicidio” costituisce un notevole passo avanti. Da ora in poi non ci sarà, si spera, bisogno di lottare nei processi per il riconoscimento del ‘movente femminicida’, così come si spera che ‘raptus’, ‘depressione’, ‘lei aveva chiesto la separazione’ non saremo più costrette a leggerle nelle sentenze, a giustificazione di un gesto efferato, disumano, ingiustificabile quale è il femminicidio.
Si spera che questa innovazione, anche attraverso la lingua, concorra a superare quella che da tempo viene definita ‘vittimizzazione secondaria’ e che le donne siano finalmente riconosciute libere di essere e fare quello che vogliono, senza il timore di essere ammazzate.
Tuttavia, ci insospettisce quel comunicato stampa governativo diffuso l’8 marzo dal titolo “Dalla parte delle donne”, che inserisce il reato di femminicidio tra i successi del Governo, di cui quel documento sembra proprio una straordinaria celebrazione a tutto vantaggio della stampa e di una narrazione autoreferenziale. E ciò a dispetto dei dati estrapolati dalle agenzie ufficiali (Inps, Istat ecc.) che ci raccontano tutt’altro.
Ci insospettisce anche che lo schema del DDL femminicidio sia stato proposto dai ministeri della Giustizia e dell’Interno, oltre che per la Famiglia Natalità e Pari Opportunità, che rende, infatti, chiaro che si tratta di una misura punitiva, fruibile a cose già avvenute. E ciò a dispetto della storia che ci insegna che nemmeno la pena di morte costituisce un deterrente alla commissione dei reati.
Ma non solo. Fino ad ora questo Governo ha fatto di tutto eccetto dimostrare di stare dalla parte delle donne. Basti ricordare i sistematici attacchi diretti e indiretti ai tradizionali presidi dell’autodeterminazione delle donne (lavoro, interruzione di gravidanza, tanto per citarne alcuni).
E comunque proporre un atto normativo dichiarandolo “Dalla parte delle donne” già costituisce una dimostrazione di quel paternalismo che sta tanto tornando di moda e che noi donne – che pratichiamo ogni giorno la nostra autonomia e autodeterminazione – da sempre combattiamo e rifiutiamo.
La parola femminicidio l’abbiamo voluta noi e l’abbiamo introdotta faticosamente finché non è diventata parola di uso comune ad indicare l’uccisione di una donna da parte di un uomo, che non accetta l’autodeterminazione di quella donna.
Femminicidio ha a che fare solo ed esclusivamente con i rapporti di potere e con la disparità di opportunità che, ancora, gravano sulle donne in maniera pesantissima.
L’unica cosa che noi chiediamo da sempre a tutti i Governi è di rimuovere gli ostacoli, di carattere culturale ed economico, che quella disparità alimentano.
Fino a quel momento – perché l’obiettivo è ancora lontanissimo! – nessun provvedimento potrà darsi il valore di una rivoluzione epocale, perché rimarrà solo una delle tante operazioni di marketing cui purtroppo siamo molto abituate.
Udi Ferrara
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