di Nicolò Govoni

Parlano il direttore tecnico Alex Casella e l’uomo partita Juan Ignacio Molina dopo la ritrovata vittoria della Spal sul campo della Pianese, dove i biancazzurri hanno, finalmente, raccolto punti importanti per la classifica.

“Ne avevamo bisogno tutti, dai tifosi alla squadra”, commenta Casella. Oggi finalmente i ragazzi hanno buttato il cuore oltre ostacolo con una prestazione di personalità: non siamo la vittima sacrificale. La stagione è negativa, ma abbiamo qualità e attributi per venirne fuori. Il mister è stato bravo a compattare il gruppo, e la società è stata vicina a loro”.

“Da qui ripartiamo con più fame e cattiveria: insieme possiamo uscirne e l’abbiamo dimostrato, anche se abbiamo sprecato troppe occasioni. Noi dobbiamo chiudere prima la partita, per non rischiare, come è invece successo all’andata”.

“Affrontiamo ogni partita come se fosse l’ultima e la più importante, da qui alla fine. Non siamo morti, all’ultimo secondo del campionato sapremo il nostro destino, che sicuramente si è complicato per colpa nostra. La strada per uscirne è quella di questa sera: la classifica fa paura ed è il nostro nemico più grande, ma con la fame onoreremo la maglia per rimettere in piedi la stagione”.

Tra i miglior in campo Iglio, al suo esordio da titolare in campionato. “È stato bravo nel suo silenzio, quando non era preso in considerazione, e a trovare la fiducia del mister dopo l’infortunio. Serviva un po’ di leggerezza mentale, e ha risposto con un’ottima prestazione di sostanza e cuore”.

Meno bene Galeotti, espulso nella mischia finale. “È un’ingenuità che non possiamo permetterci, e la società interverrà”, dichiara Casella. “C’è tanto stress, è vero, per la voglia di tornare a vincere: ma sa di aver sbagliato e ha chiesto subito scusa, ma questo darà a Meneghetti la possibilità che si merita. Questo nervosismo non motivato ci dispiace, sono cose che non fanno bene al campo: se Galeotti ha mancato di rispetto a qualcuno sono il primo a scusarmi”.

Nella nebbia più fitta è arrivato il rigore, ma “anche dalla panchina non abbiamo visto benissimo: Paghera ci ha detto di essere stato colpito sull’anticipo, e l’arbitro era vicino”. Dopo il gol, però, ci sono state due grosse occasioni sbagliate, “ma non avevamo paura di prendere gol: il pensiero era rivolto a gioire con i tifosi e nello spogliatoio per una vittoria che mancava alla Lucchese”.

Uomo di serata Juan Ignacio Molina, autore del gol su rigore: “Ho calciato a mente libera”, commenta l’attaccante biancazzurro, “appena l’arbitro ha fischiato ho preso il pallone e ho chiesto a Radrezza di batterlo”.

“Ci aspettavamo una battaglia così, ma è quello che serve adesso per fare punti. È stato importante non subire gol contro una squadra aggressiva, cosa che ci aveva condizionato nelle ultime partite: al di là del modulo, alla fine il risultato dipende da noi”.

“Questa vittoria ci dà finalmente respiro”, prosegue Molina, “ne avevamo bisogno per il lavoro che facciamo in settimana. Siamo i primi a voler dare tutto per salvarci e portare la Spal dove merita. Ringraziamo i tifosi che vengono in tanti in casa e anche in trasferta sotto la pioggia: dobbiamo lottare tutti insieme, dentro e fuori dal campo”.

Proprio in campo, la rissa nel finale: “Per come vivo io le partite sono cose che finiscono lì. Voglia, ansia e agitazione possono portare a queste situazioni”.