Politica
10 Marzo 2025
Manifestazione in piazza della Repubblica per gli Stati Uniti d'Europa. Zadro (Mfe): "Segnale fortissimo che i cittadini vogliono l'Europa unita"

Speranze di pace. “Ucraina simbolo della resistenza europea”

di Camilla Mondini | 3 min

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Stati Uniti d’Europa, pace e la speranza della fine di una guerra che da tre anni mette in ginocchio l’Ucraina. È questa l’auspicio che ieri (domenica 9 marzo) ha portato più di cento persone a riunirsi in piazza della Repubblica per manifestare. Chi dice contro le “politiche deludenti del Governo” e chi invece a favore di “un esercito comune“.

Tra loro poi c’era anche chi sosteneva che senza un cambio di rottaci si ritroverà come i capponi di Renzo“. Il riferimento è al terzo capitolo dei Promessi Sposi, dopo il mancato matrimonio con Lucia, Renzo – su consiglio di Agnese – si reca dal dottor Azzeccagarbugli per ottenere qualche dritta legale. Per non presentarsi a mani vuote, Tramaglino porta in dono quattro capponi che tiene stretti per le zampe, a testa in giù e, visto che pare piuttosto agitato, durante il cammino gesticola, facendo ballonzolare in modo indecoroso le teste degli animali che, da parte loro, ne approfittano per beccarsi a vicenda.

Una metafora piuttosto chiara se si pensa agli Stati Europei al posto dei capponi che, secondo la responsabile del Movimento Federalista Europeo Rossella Zadro, si beccherebbero a vicenda accusandosi degli insuccessi e cercando di sfuggire alle proprie responsabilità.

“Sono emozionata a vedere questa piazza – continua Zadro – le bandiere dell’Ucraina e dell’Unione Europea sono un segnale fortissimo che i cittadini ci sono e vogliono l’Europa unita. Sono i governi che siedono al consiglio europeo che non la vogliono perché ognuno degli stati pensa ‘con la propria panza’ come diciamo in Veneto. L’Ucraina – conclude – è il simbolo della resistenza europea“.

Questa manifestazione è stata pensata come un momento di aggregazione – spiega Danny Farinelli (Azione) – vogliamo una pace giusta. C’è solo un aggressore che si chiama Russia, deve essere chiaro che noi stiamo con l’Ucraina. Auspichiamo un esercito comune e soprattutto a una razionalizzazione della spesa, non è pensabile che 27 Stati spendano in modo diverso. Siamo qua come europei e come italiani perché la storia ci mette davanti a un momento in cui bisogna scegliere chi siamo”. Poi sull’esercito specifica: “Non serve per usarlo ma come deterrente, perché nessuno si sogni di invadere i nostri confini come hanno fatto tre anni fa con l’Ucraina”.

Insieme alla comunità Ucraina Azione, +Europa, Italia Viva, Psi e Pri. Dopo gli interventi tutta la comunità ha intonato l’inno e sfilato con le bandiere, poi silenzio.

Una donna, vestita di giallo e azzurro, prende parola e lancia un grido di aiuto: “Ci hanno detto che il conflitto si sarebbe concluso in una settimana, poi in due, tre e alla fine sono anni che ci troviamo in questa situazione. Ho in testa l’immagine di un edificio che crolla sotto il peso delle bombe e di un padre che abbraccia sua figlia per proteggerla dal crollo. Questo è quello che si vive tutti i giorni in Ucraina”.

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