Amichevole pre-playout. Tris Triestina sulla Spal
È finita con una sconfitta l'amichevole pre-playout che - nel pomeriggio di sabato 3 maggio - la Spal ha giocato contro la Triestina in un Paolo Mazza a porte chiuse
È finita con una sconfitta l'amichevole pre-playout che - nel pomeriggio di sabato 3 maggio - la Spal ha giocato contro la Triestina in un Paolo Mazza a porte chiuse
Sono stati ufficializzati gli orari delle sfide play-out tra Spal e Milan Futuro: le due partite si disputeranno sabato 10 e sabato 17 maggio, con calcio d’inizio fissato per le ore 20 in entrambe le occasioni
Agli amanti dei numeri e delle statistiche non sarà passato inosservato che, dalla stagione 1990/1991, anno in cui lo spareggio di Verona contro la Solbiatese regalò la C1 ai biancazzurri, la Spal non ha mai più conquistato una promozione o una salvezza attraverso i playoff o i playout
La Spal raggiunge l'obiettivo minimo. Batte il Gubbio con un netto 3 a 0 e scavalca il Milan Futuro - che incontrerà ai play-out - dopo il pareggio 1 a 1 con la Vis Pesaro
La Spal batte Gubbio e attende il Milan ai playout. Sugli spalti a sostenere i suoi c’era anche il presidente Tacopina, che dopo la lunga assenza dallo stadio ha deciso di mostrare la propria vicinanza alla squadra presenziando e parlando nel prepartita coi suoi giocatori. Stagione, playout, permanenza nel club: l’americano ha sciolto diversi dubbi in merito al futuro prossimo della Spal
di Elisa Fiorini
Non dà segno di volersi placare la tempesta sul Mazza: la Spal perde anche contro l’Arezzo 0-2 e vede allontanarsi sempre di più la salvezza. Ennesima prestazione da dimenticare nel primo tempo, con la squadra di casa costretta a inseguire dopo 18’ di gioco. Baldini è una furia nel post partita: l’aspetto mentale, ormai, non è più una scusa.
“La questione non sono i due gol – ha esordito amareggiato Baldini in conferenza stampa – ma è che ci si sveglia sempre tardi. Non si tratta di moduli, ma bisogna capire che le cose non ce le regala nessuno, bisogna andarsele a prendere. Le responsabilità sono di tutti, non cerco alibi. Il problema grosso è che la squadra non riesce a riportare in campo quanto provato in settimana. Si prendono schiaffi, non abbiamo creato tanto, non si può sempre partire così. Il problema di questa squadra è questo”.
Nel secondo tempo la Spal è sembrata vogliosa di rimettere in piedi la gara, ma “la considerazione è semplice: se inizi la partita in questo modo, con 2 gol, gli avversari non usciranno più dalla loro metà campo. Si tratta di un aspetto mentale ed è dimostrato in tutte le partite da quando ci sono io: è sempre tardi. Pensavamo di essere usciti da Pescara avendo risolto i nostri problemi e di essere forti quanto loro, ma non è così. È chiaro il momento che stiamo passando, dove ogni cosa che sbagli ti punisce. Al momento abbiamo perso 4 partite e pareggiata una, c’è poco da chiacchierare, ma da darsi una svegliata. Le stiamo provando tutte: il ritiro appesantirebbe di più la situazione, ma urge trovare una concentrazione diversa”.
Come gestire le prossime 8 partite? Bisognerà guardarsi le spalle, ma “se risolviamo i nostri problemi c’è poco da gestire. Tra 4 giorni c’è un’altra partita, bisogna trovare una chiave in fretta. Sono a competa disposizione per dargli una mano, ma i ragazzi devono svegliarsi. Se perdi una marcatura, in una situazione di classifica come questa, la paghi per forza. Serve cattiveria agonistica e voglia di riportare in campo quello che facciamo in settimana. Mi sembra che i ragazzi stiano bene, per cui diventa complicato se non ci mettono del loro”.
L’ammonizione di Paghera è lo specchio di una condizione dove la testa non risponde al 100%: “Sente la responsabilità del momento nonostante sia uno degli ultimi arrivati, ma per vincere si deve rischiare di prendere ammonizioni. Non basta essere bellini nel secondo tempo, noi dobbiamo salvarci! Se strappo la maglietta dell’avversario e prendo rigore non posso dire niente, perché sennò prendo gol su calcio d’angolo. In 4 settimane che sono qui ho lavorato solo su questo! Se non si usa la testa non serve a nulla. Certo, Nador deve stare attento, ma non posso dirgli nulla, ma serve iniziare a tirar fuori un po’ di sana ignoranza. Non si tratta più di moduli, a marcare a uomo ci sta strappare la maglietta”.
Cosa potrebbe sbloccare la Spal a livello psicologico non si sa: l’unica certezza è che “se non andiamo a cercare la salvezza noi. Ora è il momento di tirare fuori tutto quello che abbiamo. Gli errori li abbiamo fatti tutti, le partite le abbiamo perse, ma ora non mi sta più bene nemmeno parlare dell’aspetto mentale: la curva ha cantato per tutta la partita. Io sono retrocesso a Napoli con ogni domenica 90mila persone allo stadio. Se i giocatori non trovano la forza di giocare queste ultime 8 partite ed eventualmente uno spareggio, che diventa fondamentale, possiamo stare qui a parlare una giornata. Tutto questo l’ho sempre detto alla squadra in queste settimane, serve essere più concreti e accelerare” ha terminato, accorato, Baldini.
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