E’ stata una lunga evoluzione, iniziata con le lotte sacrosante per la conquista di diritti imprescindibili, proseguita poi con fasi alterne, in cui si è corso il rischio che talune rivendicazioni si ammantassero di stereotipi che si coniugavano con una troppo netta divisione tra “mondo femminile” e “mondo maschile”, in un voluto separatismo che assecondava un certo attivismo ribelle, spesso apparso quasi scomposto in quella eterna rincorsa tutta tesa a consolidare posizioni di genere.
Oggi, pur tenendo sempre presente la necessità di continuare ad insistere sull’urgenza di superare quei “gender gap” che continuano a penalizzare le donne, ci chiediamo se non sia il caso di dare maggiore valenza a quel cambio di paradigma, in atto già da tempo, che vede nel coinvolgimento della sfera del mondo maschile un valore su cui è consigliabile insistere. Ancor meglio, riconsiderare la collaborazione come un ulteriore passo avanti nel favorire una più rilevante integrazione, ineludibile nella società attuale, attraverso la quale sempre più donne, rese forti dalla consapevolezza delle proprie conoscenze e coraggiose nel mettere alla prova i propri talenti, possano aspirare a ricoprire anche ruoli apicali.
Auspicare il raggiungimento della Parità di Genere non vuol dire voler eliminare o negare le differenze, ma piuttosto fare in modo che ogni persona, femmina o maschio, abbia davanti a sè le stesse opportunità e gli stessi strumenti per poterle cogliere. Quando questo avviene nulla ferma le giovani donne, sempre più determinate nel realizzare gli obbiettivi che si prefiggono, anche in ambiti che per anni ne avevano resa difficile la presenza.
E così stiamo assistendo ad un numero sempre crescente di iscrizioni femminili a corsi universitari Stem, nella consapevolezza della necessità di guardare alle nuove sfide di un mondo del lavoro in costante e sempre più veloce evoluzione. Sanno di dover affrontare mille difficoltà, e che niente e nessuno renderà facile il loro cammino, ma hanno grinta e voglia di fare. Del resto non è partita proprio dall’Italia quella giovane ingegnere che ci ha reso tutti orgogliosi perchè scelta per una missione spaziale? Questo apre a nuove idee e prospettive che, nella maggiore attivazione delle risorse femminili, sottendono, come un vero e proprio “effetto moltiplicatore”, ad un concreto rilancio economico e sociale. Ne sono un esempio virtuoso le donne, sempre più numerose, che decidono di fare impresa.
Linfa vitale per l’economia del futuro per spirito di iniziativa e creatività, stanno dimostrando tangibilmente un grande impegno nel conseguire l’obbiettivo di uno sviluppo sostenibile, in nome di quella “responsabilità sociale” che è entrata direttamente nella catena del valore di una impresa. Se dunque è giusto e opportuno continuare a percorrere la strada intrapresa da quelle donne che, armate solo del proprio coraggio, sono riuscite ad abbattere muri che sembravano invalicabili, noi oggi, più forti proprio in virtù delle loro conquiste, dobbiamo essere consapevoli che nella costruzione di una società più libera e più equa diventa inevitabile che anche gli uomini siano al nostro fianco, nella certezza che la tutela dei diritti debba parlare un linguaggio universale.
Ande Ferrara (Associazione Nazionale Donne Elettrici)