Nei distretti telefonici di Comacchio, Ferrara e Lugo (Ra), il Numero Unico Europeo di Emergenza 112 sarà attivo da martedì 4 marzo.
Il Nue è il numero di telefono che permette, componendo il 112, di richiedere l’intervento della Polizia, dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco, del Soccorso sanitario e del Soccorso in mare. La sua introduzione, con tempi diversi sull’intero territorio nazionale, recepisce la direttiva dell’Unione europea finalizzata ad armonizzare i servizi di emergenza e a permettere a chiunque si trovi sul suolo europeo di effettuare chiamate di emergenza componendo un unico numero di telefono valido in tutti gli Stati membri.
“L’attivazione del Numero Unico Europeo 112 – sottolinea l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Massimo Fabi – procede nei vari distretti telefonici e tempo qualche settimana sarà attivo in tutta l’Emilia-Romagna. Fino ad ora, i numeri confermano che si tratta di un servizio rapido e preciso a disposizione dei cittadini con tempi di attesa di circa 3 secondi. È un sistema complesso, altamente tecnologico, che solo grazie alla collaborazione di tutte le Istituzioni e al lavoro degli operatori sta dando i risultati attesi”.
In Emilia-Romagna il Nue 112 è già attivo, dallo scorso 3 dicembre, per i distretti telefonici con prefisso 051 (parte settentrionale della Città metropolitana di Bologna e il comune di Cento in provincia di Ferrara), e 0534 (area di Porretta Terme, sempre nel bolognese), dal 21 gennaio per quelli di Parma, Fidenza, Fornovo di Taro (PR) e Piacenza, dal 4 febbraio per i distretti telefonici di Rimini, Forlì e Cesena e dal 18 febbraio per quello di Reggio Emilia. Entro il 1^ aprile 2025 sarà attivato in tutto il territorio regionale.
I dati del Nue 112 dove è già attivo. Al 23 febbraio, nei primi 80 giorni di operatività, nei distretti telefonici dove è stato attivato sono complessivamente 189.314 le telefonate ricevute, con una media giornaliera di 2.076 in quelli di Bologna (attivo dal 3 dicembre 2024), Rimini e Forlì-Cesena (dal 4 febbraio), 1.310 in quello di Parma e Piacenza (dal 21 gennaio) e Reggio Emilia (dal 18 febbraio). Per i distretti telefonici di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena il tempo medio di risposta al cittadino è di 3,2 secondi, per quello di Parma, Piacenza e Reggio di 3,4.
Quanto alle telefonate riguardanti attività ed eventi non inerenti ad emergenze, per i distretti di Bologna, Rimini e Forlì-Cesena sono 58.591, pari al 40%. Sono, invece, 88.828 le telefonate inoltrate alle centrali di secondo livello: di queste, 41.567 riguardano emergenze sanitarie, 24.803 i Carabinieri, 16.306 la Polizia e 6.152 i Vigili del Fuoco.
Per Parma, Piacenza e Reggio Emilia il filtro degli operatori, utile a liberare le centrali di secondo livello da chiamate che non richiedevano interventi urgenti, è del 48% (19.959 telefonate). Alle centrali di secondo livello sono state inoltrate 21.936 telefonate: di queste, 9.659 riguardano emergenze sanitarie, 6.332 i Carabinieri, 4.836 la Polizia e 1.109 i Vigili del Fuoco.
Il calendario delle prossime attivazioni. Entro il 1^ aprile 2025 il Numero Unico Europeo di Emergenza sarà attivo su tutto il territorio dell’Emilia-Romagna. Le ultime due tappe di attivazione programmate sono dal 18 marzo nei distretti telefonici di Modena, Mirandola e Sassuolo (MO) e dal 1^ aprile in quelli di Imola (BO), Ravenna e Faenza (RA).
Cos’è il NUE. Il Nue 112 non sostituisce, ma si affianca e si integra con gli attuali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530), che continuano a restare attivi: i cittadini possono chiamare il 112 per qualsiasi tipo di emergenza, oppure continuare a comporre i diversi numeri abituali.
La centralizzazione delle chiamate assicura, dal punto di vista organizzativo e operativo, una gestione coordinata e integrata tra le diverse forze coinvolte, la tracciabilità della chiamata, la risposta multilingue e l’accesso alle persone con disabilità, anche dell’udito.
Il modello organizzativo messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con il Ministero dell’Interno e i vertici delle Forze dell’ordine e dei Servizi di emergenza coinvolti, prevede che tutte le chiamate effettuate ai tradizionali numeri di emergenza nazionali (112, 113, 115, 118 e 1530) siano convogliate e prese in carico dalle due Centrali Uniche di Risposta (CUR), collocate una a Bologna e una a Parma, a seconda della provenienza della chiamata. Ogni CUR prevede 24 postazioni di lavoro, più 8 di riserva, sulle quali si alterneranno in più turni un totale di 90 operatori tecnici.
Il nuovo sistema di gestione delle chiamate permette alle CUR di ricevere in tempo reale l’identificativo e di localizzare in maniera rapida ed immediata la posizione geografica dell’utente, riducendo il tempo di intervista di chi chiama.
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