di Tommaso Piacentini
Risposte dalla Regione, maggior partecipazione di cittadini e comitati nelle Conferenze di servizi e coerenza nelle scelte di Comuni e sindaci. Queste le tre richieste presentate nella conferenza stampa di ieri (26 febbraio) dagli esponenti del comitato provinciale ‘No biogas/no biometano’ della Rete giustizia climatica (Rgc), Sandra Travagli e Corrado Oddi, insieme al rappresentante di Gruppo tutela ambientale (Gta), Andrea Zaniboni. Richieste a cui si aggiunge la denuncia di “posizioni opache” per quello che riguarda le attività del Comune che prima ricorre al Tar e poi chiede di incentivare le centrali attraverso mozioni ‘fantasma’.
Diversi i punti messi in evidenza dai relatori, a partire dalle richieste all’amministrazione regionale: “Chiediamo alla Regione di fare un calcolo giusto sulla produzione di biogas e biometano per quanto riguarda la nostra provincia”, queste le parole di Sandra Travagli, che ha poi sottolineato come “l’ultimo dato ufficiale indica Ferrara come la provincia con più alto numero di impianti e il più alto contingente di produzione di biogas”.
“La Regione – ha proseguito Travagli – sta ragionando in quest’ultimo periodo per l’individuazione delle aree idonee per l’insediamento di questi impianti e non è possibile essere esclusi come cittadini e come comitati da questi ragionamenti”.
Un’ulteriore richiesta fatta all’amministrazione regionale è quella di approfondire e fornire dati sull’incidenza che questi impianti hanno sulla vita e sulla salute delle persone: “Non abbiamo nessuna garanzia o studi riguardo all’utilizzo delle biomasse” ha comunicato Travagli, invitando a riflettere su questo tema anche in vista del fatto che “dal punto di vista generale, si pensa a una decuplicazione della produzione di biometano entro il 2030”.
La denuncia poi di “posizioni opache” per quello che riguarda le attività dei Comuni: “Siamo venuti a conoscenza in questi giorni di due mozioni presentate dal gruppo di maggiorana ‘Alan Fabbri sindaco’, uno a favore dell’insediamento di impianti a biometano e uno a favore della produzione di energia nucleare”. Queste due mozioni, protocollate e in seguito non presentate, dimostrano a detta di Corrado Oddi una situazione di “schizofrenia totale”: “Da una parte si dice che si è contrari all’impianto di Gaibanella e che si farà ricorso al Tar ma dall’altra il gruppo di maggioranza elabora una mozione” che incentiva l’installazione di impianti a biometano nella provincia.
Duro su questo punto anche Andrea Zaniboni che ha parlato di indifferenza della politica: “Ad oggi, ad eccezione del sindaco di Lagosanto Cristian Bertarelli, che in maniera fattiva e concreta dimostra la sua contrarietà, per tutte le altre parti vediamo una sorta di teatrino dove si fa finta di non volerli (gli impianti biogas/biometano ndr) ma non si fa nulla perché effettivamente si possa contrastarne l’implementazione”. Il rappresentante del Gta ha così comunicato che “d’ora in poi ci opporremo con tutti gli strumenti in tutte le sedi nei confronti di chiunque”, facendosi forza anche sui rilievi fatti sull’impianto di Vigarano: “L’azienda, che operava già da un decennio ha sforato in maniera reiterata fino a superare il 50% della soglia e nessuno se ne è accorto”.
In conclusione è stata evidenziata la necessità di permettere la partecipazione dei comitati e dei portatori di interessi diffusi all’interno delle Conferenze di servizi per l’autorizzazione degli impianti, altro punto nodale per i relatori, che hanno richiesto la possibilità di “una revisione delle linee guida e dei protocolli per le autorizzazioni”, autorizzazioni che, a detta di Travagli, sono rivedibili.
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