Porto Garibaldi. Lo scorso 7 gennaio un’operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Comacchio aveva portato allo smantellamento di una banda specializzata in furti prevalentemente lungo il litorale comacchiese.
L’attività investigativa, condotta dai militari dell’Arma, ha permesso di identificare e denunciare cinque persone, tutte appartenenti alla stessa famiglia, per il reato di ricettazione.
I sospettati, due donne e tre uomini, avevano messo infatti a segno numerosi furti in abitazione negli ultimi mesi, prendendo di mira in particolare le case di villeggianti e residenti nei lidi di Comacchio ma anche nel Copparese.
Dopo un’intensa attività di indagine, i Carabinieri sono riusciti a raccogliere elementi decisivi e, a seguito di una perquisizione domiciliare, hanno rinvenuto una significativa quantità di refurtiva, tra cui monili in oro e argento, orologi di pregio e perfino strumenti da scasso utilizzati per forzare serrature e finestre.
Grazie al tempestivo intervento dell’Arma è stato possibile restituire ai legittimi proprietari una parte degli oggetti trafugati, per un valore complessivo stimato in oltre 15.000 euro. Le vittime dei furti, che avevano ormai perso la speranza di recuperare i propri beni, hanno potuto riavere gioielli, bracciali, collanine e orologi di valore.
L’operazione, tuttavia, non si è fermata qui. Lo scorso 12 febbraio, sempre nell’ambito della stessa attività investigativa, i Carabinieri di Porto Garibaldi hanno eseguito una nuova perquisizione domiciliare delegata dalla Procura della Repubblica di Ferrara, a carico di un uomo residente nel Ferrarese, già noto alle forze dell’ordine. Durante l’intervento, è stata rinvenuta un’ulteriore quantità di refurtiva, tra cui preziosi monili in oro e diverse borse griffate, anch’esse ritenute provento di furto. L’uomo è stato denunciato in stato in libertà per furto in abitazione e ricettazione insieme alla moglie.
Sale a 7 dunque il numero di indagati individuati fino ad oggi nell’ambito dell’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ferrara.
L’attività degli uomini dell’Arma prosegue senza sosta per identificare i legittimi proprietari di questi beni, che potranno visionare gli oggetti recuperati direttamente in caserma a Porto Garibaldi. Nel frattempo, le foto della refurtiva sono diffuse per agevolare eventuali riconoscimenti e favorire la restituzione.
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