Vittorio Sgarbi ha chiesto scusa e ha pagato un risarcimento in via extragiudiziale e le associazioni Amici della Biblioteca Ariostea, Amici dei Musei e dei Monumenti Ferraresi e Deputazione di Storia Patria hanno ritirato la querela per diffamazione aggravata nei suoi confronti.
La vicenda è annosa. E parte dal 2020, quando venne rinvenuto presso un antiquario di Milano il quaderno dei disegni di Giuseppe Ghedini, considerato il maggior pittore del Settecento ferrarese, donato dallo stesso artista alla Biblioteca Ariostea, come espressamente indicato nel suo testamento, ma scomparso da tempo.
Del taccuino (che raccoglie trentuno disegni che erano stati utilizzati per illustrare l’edizione veneziana del Ricciardetto alla Biblioteca della Pontificia università di Ferrara) si perdono le tracce alla morte di Ghedini.
Quei disegni vengono messi in vendita dall’antiquario per un costo di 20mila euro. L’associazione Amici della Biblioteca Ariostea si attiva immediatamente affinché l’album possa rientrare in città ed essere reintegrato nel patrimonio della biblioteca. Tale opportunità – qui l’inciampo – viene segnalata alla amministrazione comunale, in particolare all’assessore alla Cultura Marco Gulinelli.
A lui si chiede che l’amministrazione si faccia carico del ritorno alla biblioteca del taccuino. Le associazioni si dichiarano inoltre disponibili a contribuire alla somma richiesta. Gulinelli avrebbe promesso di impegnarsi, secondo la ricostruzione delle associazioni, ma poi si fa di nebbia.
E il taccuino, anziché essere comprato e restituito alla biblioteca, viene acquistato dalla Fondazione Cavallini-Sgarbi. Ne seguirono polemiche, dentro e fuori il municipio. Polemiche che Sgarbi spense a modo suo con un intervento su Facebook.
Nel messaggio video dal titolo “Ferrara alcune cose su alcuni uccellacci di sventura e la loro inutile esistenza”, datato 24 maggio 2021, il critico d’arte si esprime in maniera forte nei confronti degli esponenti delle associazioni culturali.
Tanto da spingere i diretti interessati a querelarlo. Il procedimento penale si era incardinato presso il tribunale di Macerata, ma le parti hanno trovato un accordo extragiudiziale. Sgarbi ha presentato una lettera di scuse e ha versato un risarcimento pecuniario. Di contro, le associazioni Amici della Biblioteca Ariostea, Amici dei Musei e dei Monumenti Ferraresi e Deputazione di Storia Patria hanno rimesso la querela.
“La scelta di concludere la vertenza con un accordo conciliativo – spiegano le associazioni – è stata dettata, oltre che dallo spirito che contraddistingue le nostre associazioni, dall’ottenimento delle scuse da parte del signor Sgarbi che rappresentavano il principale obiettivo che ci eravamo poste quando abbiamo deciso di intraprendere l’azione giudiziale”.
Amici della Biblioteca Ariostea, Amici dei Musei e dei Monumenti Ferraresi e Deputazione di Storia Patria, nelle persone di Paola Zanardi, Francesca Zanardi Bargellesi e Franco Cazzola prendono ora atto delle scuse risarcitorie e si augurano che “in futuro non si ripetano altri incresciosi episodi contro chi opera in modo costruttivo e gratuito per la conoscenza e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico e librario della città”.
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