Il Servizio Emergenza Territoriale 118 e il Servizio per le Dipendenze Patologiche (SerDp) uniscono le forze: il nuovo patto di collaborazione consoliderà una sinergia preziosa attraverso delle procedure di intervento condivise, dei momenti di formazione biunivoca e la partecipazione congiunta a eventi di aggregazione giovanile.
L’obiettivo principale è la costruzione di una rete tra i servizi di prossimità, dedicando una particolare attenzione alla popolazione giovanile.
A partire dal 20 febbraio, infatti, si darà il via al processo di formazione reciproca nei diversi ambiti di competenza, con il corso “Le Dipendenze Patologiche nei contesti di prossimità e riduzione del danno” tenuto dal SerDP per approfondire il tema delle sostanze e con una disamina delle modalità di primo soccorso a cura del 118.
Le azioni mirate a integrare il lavoro dei due servizi proseguiranno con l’impegno a partecipare in maniera congiunta agli eventi quotidiani e notturni frequentati specialmente dalla fascia di popolazione giovanile, target d’elezione per il lavoro di prevenzione.
Si tratta di momenti sociali che già venivano presidiati dall’Unità di Strada e che verranno in questo modo potenziati creando delle aree di soccorso, per evitare l’ospedalizzazione ove non necessaria e intercettare i consumatori precocemente. Infine, ogni ambulanza verrà dotata di un kit informativo con i riferimenti essenziali per contattare il SerDP, anche in questo caso al fine di perseguire l’intercettazione precoce e un’antidispersione del paziente con sintomatologia appropriata alla presa in carico.
La collaborazione fra i due Servizi contribuirà dunque a dar seguito all’obiettivo di una sempre maggiore integrazione fra le équipe, per dare al complesso di lavoro la possibilità di esprimersi al meglio delle proprie potenzialità grazie all’apporto fornito in maniera coordinata dalle singole parti.
La decisione è il frutto di una constatazione maturata nel corso del tempo, avendo osservato come gli operatori dei due servizi si siano ritrovati di frequente a lavorare a stretto contatto nelle medesime situazioni. Da qui la volontà di sistematizzare e formalizzare la pratica quotidiana, in un’ottica di interscambio funzionale che possa andare a beneficio di tutto l’operato, a partire da tre aree d’azione fondamentali.
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