Da Copparo a Ferrara, dai cancelli della Berco alle porte della Prefettura. Nella tarda mattinata di venerdì 14 febbraio il prefetto Massimo Marchesiello ha ricevuto una delegazione di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil a cui si è affiancato anche il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni. In una cinquantina hanno sfidato il freddo per fare sentire la propria voce e soprattutto chiedere alle istituzioni, dice davanti ai lavoratori Stefano Bondi ( segretario Fiom Ferrara) di “intervenire nei confronti dell’azienda che deve smettere di avere questo atteggiamento provocatorio”. Al prefetto hanno detto che stanno “effettuando una protesta civile, che non abbiamo effettuato nessun atto lesivo nei confronti dell’azienda, se non quello di esercitare il nostro diritto di sciopero”. “Stiamo scioperando – aggiunge Bondi – per la salvaguardia del posto di lavoro e del salario”.
“Atteggiamenti provocatori del gruppo dirigente – aggiunge Massimo Zanirato segretario generale della Uil di Ferrara – che rischiano di minare la coesione sociale e potrebbero diventare un problema per l’ordine pubblico di cui non ci assumiamo la responsabilità. Noi siamo delle persone serie, abbiamo sempre svolto le nostre manifestazioni per i diritti che riteniamo opportuni però devono anche cessare le provocazioni”.
“Siamo qui – aggiunge Patrizio Marzola, segretario Fim Cisl di Ferrara – per spiegare al Prefetto la situazione che si sta creando al di fuori dello stabilimento con il timore che qualcosa ci scappi di mano anche se il sindacato è sempre professato la non violenza”.
“I lavoratori – aggiunge ancora Zanirato – stanno solamente provando a difendere il loro futuro. Vogliono un piano industriale che garantisca il loro futuro. La colpa non è del sindacato ma di un’azienda che non è ancora stata in grado di produrre uno straccio di piano, e ha un gruppo dirigente che sta portando sul lastrico un’impresa che fino a poco tempo fa era il fiore all’occhiello di questo territorio e in particolare del copparese”.
Il sindaco Pagnoni ricorda il tavolo al ministero senza i vertici di Berco. “Questo – dice – ci fa entrare in uno scenario più cupo e fosco rispetto a quello che era qualche giorno fa nonostante nell’ultima decina di giorni abbiamo assistito ai due atti unilaterali molto gravi come la disdetta del contratto aziendale e l’apertura della procedura di licenziamento collettivo“. Ora serve “garantire le condizioni ideali per potersi continuare a confrontare in un clima che possa essere il più tranquillo possibile” e anche per questo sindacati e sindaco si sono recati dal prefetto Marchesiello.
Non a caso Stefano Bondi ribadisce in chiusura come i lavoratori siano “gente civile che non è lì per fare dei danni”. Sottolinea però come l’azienda debba rientrare “in un modello di corrette relazioni sindacali, di rispetto delle persone e del diritto di sciopero”.
Lo sciopero di otto ore è stato confermato dai sindacati anche per sabato 15 e domenica 16 febbraio.
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