Il ministro Adolfo Urso chiederà un incontro a Thyssenkrupp per capire il futuro industriale in Italia. Non per dirimere la vicenda contratto/licenziamenti, che si giocherà in altre sedi, ma per un confronto sulla strategia industriale di un gruppo tanto importante.
Questo è emerso dal tavolo ministeriale sulla crisi Berco, convocato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla crisi della Berco Spa di Copparo (Ferrara), la cui proprietà nei giorni scorsi ha disdetto unilateralmente gli accordi integrativi e riaperto una procedura di licenziamento collettivo per 247 dipendenti, che si uniscono ai 153 che già avevano optato per un’uscita volontaria.
Un tavolo caratterizzato dalla totale e unanime contrarietà rispetto all’assenza dell’azienda, letta quale manifestazione di come, al netto di tante parole, in questa fase paia sfilarsi completamente dal confronto.
“Un ulteriore affronto commesso dalla dirigenza della Berco ai danni del Ministero delle Imprese e del Made in Italy – affermano Fim, Fiom, Uilm nazionali -, dei lavoratori e dei loro rappresentanti e del Paese tutto. Il Management di Berco ha voluto confermare quanto annunciato in una lettera ai dipendenti datata 12 febbraio in cui annunciava la sua assenza a un tavolo Ministeriale, segno tangibile di sprezzo per le autorità di questo Paese e dei percorsi che a fatica si mettono in campo per tutelare i posti di lavoro”.
Ad aggravare questo episodio “vi è anche la personificazione nelle comunicazioni aziendali comportamento da stigmatizzare nelle relazioni industriali, legato al rifiuto di proseguire il confronto con istituzioni e sindacato anche in sede territoriale”.
Per i sindacati non è più rinviabile l’intervento del Governo e del Ministro Urso sui vertici di Thyssenkrup “perché presiedano un confronto in sede Ministeriale. La volontà di distruggere quello che è un patrimonio industriale è oramai evidente: nessun segnale di rilancio, nessuna relazione, esclusiva volontà a perseguire un assurdo braccio di ferro con il Paese”.
I sindacati dei metalmeccanici fanno sapere che “i lavoratori proseguiranno con la mobilitazione fino a quando non saranno date risposte certe sul futuro degli stabilimenti di Copparo e Castelfranco. Diffidiamo l’azienda a mettere in campo comportamenti atti a limitare le legittime iniziative di lotta. Se dovessero procedere con queste provocazioni ed atteggiamenti, si assumeranno la responsabilità della drammatizzazione di un contesto sociale che potrebbero degenerare in un problema di ordine pubblico”.
Fim, Fiom, Uilm e i lavoratori “non accetteranno il ricatto dei licenziamenti e piani industriali basati esclusivamente sui tagli dei salari”.
“La Regione Emilia-Romagna sarà come non mai a fianco delle lavoratrici, dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali per tutte le scelte che andranno a intraprendere. Ora non è il momento dell’equidistanza: io credo che in questa situazione occorra difendere quello che è un patrimonio collettivo, la capacità produttiva di Berco e il futuro dei suoi dipendenti”.
Così l’assessore regionale al Lavoro, Giovanni Paglia, intervenendo ieri pomeriggio a Roma durante l’incontro ministeriale.
“La scelta dei vertici di Berco – ha aggiunto Paglia – di non partecipare oggi è inqualificabile. Si tratta di una mancanza di rispetto per le Istituzioni che ha pochi precedenti. Questo atteggiamento e queste scelte non possono essere subiti passivamente. È indispensabile che il ministro Adolfo Urso intervenga direttamente presso la proprietà, la multinazionale tedesca ThyssenKrupp, per avere un chiarimento sulle scelte aziendali e sul loro rapporto col nostro Paese. Se ThyssenKrupp intende rimanere a Copparo si parli di investimenti e occupazione, altrimenti lo dica e continueremo in un altro modo, ma non si può andare avanti così”.
“Occorre in tutti i modi – ha concluso Paglia – scongiurare un precipizio sociale. Non dobbiamo dimenticare che questa situazione insiste su un territorio, la provincia di Ferrara, particolarmente complesso: perdere una realtà produttiva come quella e un livello simile di occupazione in questo territorio è per noi intollerabile. Ogni mossa utile per scongiurare esisti nefasti va fatta ora”.
Il sindaco di Copparo Fabrizio Pagnoni ha concordato sull’iniziativa di Urso. “Chiedo chiarezza – ha affermato -. Le comunicazioni di Berco raccontano una situazione diversa da quella che viviamo. Allora vorrei capire, in qualità di rappresentante del mio territorio, quale sia la posizione della casa madre. Noi istituzioni vogliamo essere al fianco delle nostre realtà, a salvaguardia dei lavoratori e dell’occupazione, ma come possiamo farlo senza capire dove si vuole andare? Quali strumenti possiamo mettere in campo da parte nostra? Nelle settimane scorse ho chiesto all’azienda di capire anche io, sindaco, il piano industriale, illustrato per sommi capi ai sindacati, ma mi è stato risposto che “non mi è dovuto”.
Oggi e nei prossimi giorni continueranno gli scioperi.
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