Sembrano parlare. Forse confrontarsi. Ma in una frazione di secondo ecco l’atto che fa cadere la scena. Non è teatro, è triste realtà.
Mercoledì mattina è andato in scena davanti a un istituto delle scuole medie superiori di Ferrara l’ennesimo episodio di bullismo tra studenti.
Tutto è avvenuto prima dell’inizio delle lezioni. Una giovane, ancora iscritta alle medie anche se di un paio di anni più grande rispetto ai compagni di classe, si porta davanti all’entrata dell’istituto.
L’orario è attorno alle 7.30 di mattina. I cancelli sono ancora chiusi. Gli studenti sono ancora pochi e, quelli arrivati con le prime corriere, infreddoliti. La ragazzina delle scuole medie è giunta lì assieme a un’amica. Come avesse un conto in sospeso con la presunta rivale.
In quel momento non ci sono docenti. I professori entrano in genere da un altro ingresso. Ecco allora la scena raccapricciante. La studentessa delle medie ha le mani in tasca e parla con l’altra. Non si sa cosa le stia dicendo.
L’altra accenna a toccarla con la mano. Come se aspettasse quel gesto, la prima parte con un fortissimo ceffone con la sinistra. Poi afferra la rivale per i capelli, la stringe con il braccio attorno al collo e la fa rovinare a terra.
Qui l’aggressore continua a colpire la vittima e, fortunatamente, chi è a loro intorno grida e fa di tutto per separarle.
Scriviamo “fortunatamente” perché appena due settimane fa si era verificata un’aggressione a un’altra studentessa delle superiori (quella volta il teatro di lotta era il parco Pareschi). In quell’occasione i coetanei, anziché separare le due contendenti, si erano radunati in circolo attorno ad esse e avevano filmato la lite. Alcuni anche incitandole. Solo una ragazza aveva avuto la decenza di supplicarle gli amici di fermarle.
Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Ferrara per controllare cosa fosse successo e sentire eventuali testimoni.
Tornando all’episodio di cronaca, la vittima non ha riportato ferite. I suoi genitori hanno denunciato chi l’ha picchiata per percosse. In questo caso procederà la Procura per i minorenni di Bologna.