Condividiamo il proposito del vicepresidente della Regione di convocare un tavolo regionale del settore petrolchimico, nell’obiettivo di stringere con il governo e gli altri soggetti coinvolti una vero e proprio accordo di programma per la difesa e il rilancio di una parte importante della nostra economia. La difesa del polo chimico di Ferrara, uno dei maggiori complessi industriali della regione Emilia-Romagna, e dello storico petrolchimico di Ravenna che fu fortemente voluto da Enrico Mattei che qui decise di realizzare la prima fabbrica di gomma sintetica del Paese, sono tra le priorità del nostro sindacato, non soltanto per il significato storico che rappresentano, ma anche per i posti di lavoro e l’indotto che assicurano. Auspichiamo, dunque, che si operi con senso di responsabilità e visione prospettica per rilanciare il settore.
Dopo il piano di riconversione industriale dei siti siciliani di Priolo e Ragusa, temiamo che stessa sorte sia riservata agli altri complessi industriali. E ci chiediamo: ci saranno ricadute sugli impianti Versalis di Ferrara e Ravenna, e al resto delle aziende collocate negli stessi siti che oggi lavorano l’etilene o i suoi derivati? Nel petrolchimico di Ferrara lavorano ogni giorno 2.450 persone tra dipendenti delle società presenti e quelle della filiera. E sono centinaia i lavoratori inseriti nelle tante fabbriche del distretto chimico-industriale di Ravenna. Non vorremmo sacrificarli sull’altare della trasformazione della filiera manifatturiera italiana, con la scusa delle relazioni con l’economia di mercato estero e la sfida green che qualcuno vorrebbe risolvere in tempi rapidissimi sulla pelle dei lavoratori.
Il tema è già al centro del ministero per il Made in Italy e in quella sede s’è chiesto all’azienda di definire un cronoprogramma del piano di riconversione degli impianti Versalis e degli investimenti del colosso della chimica in Italia. E noi come sindacato chiediamo anche la contestuale protezione della forza lavoro e dell’indotto. Metteremo alla prova la rassicurazione dell’azienda di mantenere la piena occupazione dei suoi dipendenti diretti. Dunque, condividiamo la proposta del vicepresidente Colla di avviare un confronto interno tra tutte le istituzioni locali e i soggetti coinvolti per gli investimenti necessari a rendere competitivi questi siti e consolidare il confronto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy nello stesso tavolo con i rappresentanti delle Regioni che ospitano impianti petrolchimici.
Tullia Bevilacqua, segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna
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