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Venerdì 14 febbraio alle ore 16, presso la Sala dell’Arengo in piazza Municipale, si terrà un evento per ricordare il costituente Vincenzo Cavallari.
Il 3 febbraio 2000 si spegneva l’avvocato, stimato docente universitario, padre costituente e protagonista del Novecento ferrarese. Sono passati venticinque anni ma il ricordo del suo impegno civile e professionale a favore di tanti, specie dei più umili, non è stato dimenticato. Per questo il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Ferrara ha deciso di ricordare la straordinaria vicenda umana e politica di Vincenzo Cavallari.
I momenti più significativi della vita del partigiano e costituente ferrarese, le tappe più importanti della sua riflessione teorica e della sua azione politico-professionale saranno illustrati durante l’iniziativa “Vincenzo Cavallari, pensiero e azione di un padre costituente” da Antonella Guarnieri storica e vicepresidente Anpi, Francesco Cocozza docente universitario e presidente del Comitato Ferrara per la Costituzione, Mario Mascellani Spi Cgil Ferrara mentre i ricordi più personali saranno affidati all’avvocato Francesco Monaldi, nipote di Cavallari.
L’iniziativa sarà introdotta dalla consigliera Anna Chiappini. Alla memoria del partigiano e costituente il Partito Democratico ferrarese ha recentemente chiesto di intitolare una via, piazza o altro luogo pubblico.
Cavallari nasce a Portomaggiore, in provincia di Ferrara, nel 1919. Di famiglia borghese antifascista, suo padre, Adolfo Cavallari, proprietario terriero e farmacista, rifiuta la tessera del Partito Nazionale Fascista e per questo motivo è destituito dalla carica di Preside dell’Istituto Tecnico locale. Lo zio, Mario Cavallari, e uno dei più noti esponenti del Partito socialista di Ferrara, avvocato penalista e attivo antifascista, ricoprirà la carica di Presidente del Comitato di Liberazione Nazionale Provinciale.
Nel 1938 Cavallari è allievo ufficiale di Cavalleria, poi sottotenente. Nel 1939 resta sotto le armi e consegue la laurea in Giurisprudenza durante la guerra, con una tesi sul reato di peculato. Dopo l’8 settembre 1943 milita nella 8° Brigata Bologna e nella 35° Brigata Bruno Rizzieri di Ferrara. Dapprima azionista e ufficiale delle Brigate Giustizia e Libertà, nel 1944 si iscrive al PCI e assume il comando della Piazza militare di Ferrara.
Invalido di guerra, decorato della Medaglia d’argento al valor militare, è presidente del Cnl di Portomaggiore, dove assume la carica di vice sindaco dopo la Liberazione. Viene eletto all’Assemblea Costituente con 26.199 preferenza.
Nel 1946 ricopre la carica di Sottosegretario al Tesoro per i danni di guerra. Sarà poi al Tesoro e Finanze nel terzo Governo De Gasperi. Con i suoi 26 anni nel 1946 è stato, fino al 2023, il più giovane componente di governo italiano. Viene poi eletto deputato nella I e nella II legislatura.
Dal 1962 al 1965 è Professore Incaricato di Procedura Penale presso l’Università di Ferrara, poi Professore Ordinario e Preside della Facoltà di Giurisprudenza.
Dal 1968 al 1972 è eletto dal Parlamento membro del Consiglio Superiore della Magistratura. Vincenzo Cavallari è ricordato anche per aver operato con grande rettitudine e vigore, negli anni ’50 e ’60, nella difesa dei lavoratori arrestati per conflitti del lavoro e degli ex partigiani accusati e incarcerati, spesso impunemente, per i delitti del dopoguerra. Muore a Ferrara il 3 febbraio 2000.
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